I continui depistaggi sulla morte di Stefano Cucchi potrebbero costituire non solo un danno di immagine ma anche un danno nei confronti della famiglia.
Le azioni legali
Ad intervenire è il legale della famiglia, l’avvocato Fabio Anselmo: “Alla luce della catena di falsi che sta emergendo, stiamo prendendo in considerazione un’azione legale nei confronti del Comune di Roma e valutiamo un’azione risarcitoria nei confronti dello Stato”
“Processo sbagliato”
“Il primo processo, quello sui medici, sarebbe terminato con la prescrizione ma – spiega Anselmo – rimane in piedi solo per l’ormai unica parte civile, che è il Comune di Roma. Di fatto tutto ciò sta aiutando medici e carabinieri, i quali sperano di usufruire di una perizia che si basa su un processo sbagliato e sulle deposizioni di carabinieri che oggi sono imputati e coinvolti nell’inchiesta bis”.
Sulla vicenda era intervenuto Massimiliano Minerva, consigliere della Corte dei Conti del Lazio, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario:”C’è un fascicolo aperto ma per muoversi su un eventuale danno di immagine la norma prevede il passaggio in giudicato della sentenza”. Il consigliere precisa che alla luce dell’ultimo processo starebbero venendo fuori reati diversi come il falso o il cosiddetto depistaggio, di fatto reati contro l’amministrazione della giustizia”.