A dieci anni di distanza è scattata la prescrizione nel processo sull’alluvione di Messina del 2009, in cui morirono 37 persone. Potranno però essere accolti i ricorsi delle parti civili nei confronti dell’ex sindaco di Messina Buzzanca e dell’ex sindaco di Scaletta Zanclea Mario Briguglio.
A chiederlo è stato il sostituto pg della Cassazione Giulio Romano, davanti alla quarta sezione penale chiamata a decidere sui ricorsi della procura generale di Messina e dei familiari delle vittime. Romano ha chiesto la prescrizione per i reati penali, ma ha aperto uno spiraglio per i risarcimenti. I due primi cittadini, in primo grado erano stati assolti per insussistenza di prove: all’epoca, la corte di appello aveva anche revocato i risarcimenti civili. Una decisione che ha ribaltato la sentenza di primo grado, del tribunale di Messina che aveva condannato i sindaci a 6 anni.
“Condividendo quanto stabilito in primo grado” ha sottolineato, usando un paragone, che “si può anche non essere in grado di muoversi per fermare un masso un attimo prima che cada ma si possono utilizzare poteri sollecitatori per dire di spostarsi dal masso”. D’altra parte “sarebbe stata utile una Panda con due agenti municipali sui luoghi già interessati da una frana precedente”. Dopo la requisitoria l’udienza è stata sospesa e proseguirà con le arringhe degli avvocati. Al termine, il collegio presieduto da Patrizia Piccialli, si ritirerà in camera di consiglio, che potrebbe proseguire domani.