La proposta di legge sulla legittima difesa sarà esaminata dalla Camera il prossimo 5 marzo. A deciderlo la conferenza dei Capigruppo di Montecitorio. L’esame del testo era inizialmente previsto per la settimana in corso ma ieri un voto dell’Aula lo ha fatto slittare e il ministro dell’Interno aveva anticipato che sarebbe stata calendarizzata martedì.
Le polemiche
L’Associazione Nazionale Magistrati si era mostrata sollevata dal rinvio della discussione in Parlamento della riforma sulla legittima difesa: “Speriamo che sia sine die”, aveva commentato in mattinata il Presidente Francesco Minisci intervistato da Radio anch’io, evidenziando che la riforma presenta” gravi profili di incostituzionalità”.
Non si è mostrato d’accordo Matteo Salvini: “dichiazioni di una gravità assoluta, non spetta a un magistrato – ha proseguito il vicepremier – dire quale legge bisogna fare e non fare. La legittima difesa sarà legge entro marzo“.
“Noi vogliamo che la riforma non si faccia – ha proseguito Minisci- Non ce n’è bisogno perché l’istituto della legittima difesa è sufficientemente regolamentato. La tutela rafforzata della legittima difesa nel domicilio e nel negozio è già stata introdotta nel 2006″. “Con questa riforma, ha aggiunto, “si lancia il messaggio sbagliato che se succede un fatto astrattamente riconducibile alla legittima difesa non si deve fare nessun accertamento. Questo non è possibile perché se un soggetto muore le indagini il PM le deve fare”. I profili di incostituzionalità sono invece legati al fatto che la riforma “fa differenza tra la legittima difesa e le altre scriminanti, che hanno invece tutte la stessa dignità”.
La legge sulla legittima difesa “andrà in porto”, afferma il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno parlando a Radio anch’io sottolineando che il rinvio alla Camera è legato a questioni “tecniche”. “La legge si limiterà alla tutela dell’aggredito” – ha spiegato. “Non c’è nessun dissidio con i Cinquestelle” e ha aggiunto, “c’è volontà di andare avanti”.