All’indomani delle elezioni regionali in Sardegna, che hanno visto la vittoria del candidato di centrodestra, Christian Solinas, il Movimento 5 Stelle incassa la batosta e tira le somme. “Dobbiamo dare di nuovo un motivo alle persone per capire perché c’è differenza tra noi e la Lega o tra noi e gli altri – ha detto Stefano Buffagni, sottosegretario agli Affari regionali del M5S, ai microfoni di ‘Circo Massimo’ su Radio Capital -. Spesso, probabilmente, essendo al governo insieme subiamo questo abbinamento e questo avvantaggia loro”.
Buffagni non risparmia le accuse nei confronti della Lega. “Loro – ha detto – vivono di osmosi delle cose positive nostre, del nostro essere nuovi, del nostro essere persone che puntano alla legalità e all’onestà. E credo che questo abbia giovato molto più a loro che a noi”.
Il sottosegretario grillino, però, è consapevole delle mancanze del M5S. “Stiamo facendo una serie di errori“, ha precisato. Riguardo al modo che la Lega ha di arrivare alla gente, ha detto: “Evidentemente sulla comunicazione noi non siamo bravi abbastanza, io sicuramente non lo sono” e rivolto ai giornalisti ha commentato: “Diciamo anche che ci massacrate tutti i giorni incredibilmente…”.
Il M5S, a parere di Stefano Buffagni, ha bisogno di una maggiore concretezza. “Io sono lombardo -ha spiegato -: prima bisogna fare e poi comunicare, bisogna essere più concreti. La gente ci ha mandato al governo per governare non per rincorrere gli altri e annunciare. E credo sia utile portare a casa risultati concreti perché la gente ha speranza in noi, ha messo grandi aspettative. Al governo non si può continuare ad avere un approccio barricadero come quello di prima con urla, toni alti…”.
I rapporti del M5S con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, non sono mai stati dei migliori, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni. “Non è una questione solo di Tav – ha detto il ministro a “Quarta Repubblica”, scatenando l’ira dei 5 Stelle -. Bisogna capire che nessuno verrà mai a investire in Italia a lungo termine se il Paese mostra che il governo che è cambiato non sta ai patti, cambia contratti, cambia le leggi e le fa retroattive”. A chi gli chiedeva se dovesse dimettersi, Buffagni ha risposto: “No, questo non compete me e non ne vedo il motivo. Il ragionamento che faccio è un altro: ciascuno di noi deve fare il suo lavoro. Se sei andato a prendere un impegno all’1,6 (rapporto deficit/pil che Tria avrebbe concordato con l’Ue prima del varo della manovra ndr) senza averlo concordato con i tuoi numeri uno, con quelli che avevano i voti, hai generato un danno successivo“.
Foto da Facebook.