Sono ore drammatiche per il futuro del Venezuela. Se da un lato c’è il blocco di Maduro agli aiuti umanitari richiesti da Guaidò, dall’altro c’è il leader dell’opposizione venezuelana che assicura che chiederà alla comunità internazionale di mantenere “tutte le opzioni aperte” nella lotta per cacciare il presidente Nicolas Maduro.
L’appello arriva in una giornata in cui le forze di sicurezza hanno sparato lacrimogeni sui manifestanti lasciando almeno due morti e circa 300 feriti. Ieri sera il leader dell’opposizione proclamatosi presidente ad interim ha twittato: “Gli eventi di oggi mi hanno obbligato a prendere una decisione: proporre in modo formale alla comunità internazionale di mantenere tutte le opzioni disponibili per liberare questo Paese, che lotta e continuerà a lottare”
Juan Guaido’ ha anche detto che incontrerà domani il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, nel vertice d’emergenza dei ministri degli Esteri del gruppo di Lima sulla crisi del Venezuela nella capitale colombiana Bogotà. Guaidò, che gli Stati Uniti e altre circa 50 nazioni riconoscono come legittimo leader del Venezuela, ha parlato dalla città colombiana di Cucuta al fianco del presidente Ivan Duque.
Il leader dell’opposizione ha fatto nuovamente un appello ai militari per unirsi alla lotta per il potere dell’opposizione: “Quanti di voi guardie nazionali hanno una madre malata, o bambini a scuola senza cibo?”, ha detto in piedi accanto a un magazzino dove sono state stoccate circa 200 tonnellate di scatole di alimenti e medicine per lo più fornite dagli Stati Uniti.