La madre del bambino di 6 mesi morto in casa il 19 febbraio a Comiso, in provincia di Ragusa è stata indagata per maltrattamenti. Dall’autopsia sul corpo del piccolo è emerso che la frattura al braccio, notata tramite una Tac in ospedale, è avvenuta prima del decesso. Venerdì la donna, romena di 36 anni, era stata a lungo interrogata in Questura.
La donna ha altri cinque figli, due in Romania, due in Tunisia, mentre un’altra bimba che viveva con lei le è stata tolta dal Tribunale dei minorenni di Catania in via cautelare.
Ragusa, neonato morto in casa: madre indagata per maltrattamenti
Durante l’interrogatorio, al seguito del quale la 36enne è stata iscritta nel registro degli indagati, gli inquirenti hanno cercato di ricostruire le condizioni di salute del bambino e il modo in cui veniva tenuto in casa. Il quadro clinico emerso dall’autopsia sul corpo del piccolo è pessimo. Desta sospetti il periodo di ore trascorso tra l’ultima poppata e la chiamata del 118, i cui soccorsi sono stati inutili dal momento che il lattante era già morto quando sono intervenuti i sanitari. Sembra che il bambino soffrisse anche di una malattia congenita.