La dda di Palermo ha notificato un avviso di garanzia con invito a comparire al deputato regionale di Forza Italia Stefano Pellegrino. A suo carico c’è un’indagine per corruzione elettorale nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri di Trapani che oggi ha portato al fermo di tre imprenditori accusati, tra l’altro, di aver finanziato la famiglia del boss latitante Matteo Messina Denaro.
Al deputato, che è anche membro della commissione regionale Antimafia, eletto alle ultime elezioni regionali con oltre 7670mila preferenze, i pm contestano di aver avuto il sostegno elettorale degli imprenditori Calogero Luppino e Salvatore Giorgi, oggi fermati con l’accusa di associazione mafiosa.
Pasti in cambio di voti, indagato Pellegrino
Secondo gli inquirenti, Luppino e Giorgi, obbedendo agli ordini inviati dal carcere dal boss detenuto Franco Luppino, avrebbero sostenuto la candidatura alle elezioni regionali del politico, promettendo e distribuendo generi alimentari agli elettori in cambio della promessa di voto. A Pellegrino, marsalese, avvocato, non è stata contestata però l’aggravante mafiosa.
Nella scorsa legislatura il politico 61enne era subentrato a Girolamo Fazio, dimessosi dopo essere stato indagato in un’inchiesta per corruzione. L’indagine odierna è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Francesca Dessì e Gianluca De Leo.