La Giunta per le Immunità del Senato dice “no” alla richiesta del Tribunale dei ministri di Catania di poter processare il ministro dell’Interno Matteo Salvini con l’accusa di “sequestro di persona aggravato” per non aver fatto sbarcare per 5 giorni 177 migranti dalla nave Diciotti. I voti a favore della proposta del presidente della Giunta Maurizio Gasparri di dire no all’autorizzazione sono stati 16, 6 i contrari.
La Giunta è stata chiamata oggi a decidere sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in merito al caso Diciotti. Presenti sei su sette senatori del M5S che compongono la Giunta. Assente la senatrice Grazia D’Angelo, che ha dato alla luce un figlio la scorsa notte.
Diciotti, al via il voto della Giunta sull’immunità per Salvini
“Abbiamo rispettato le procedure previste dalla legge: farò la mia replica, poi ci saranno le dichiarazioni di voto e credo entro due ore la giunta voterà”. Lo ha dichiarato il presidente della Giunta per le Immunità del Senato, Maurizio Gasparri, entrando a Sant’Ivo alla Sapienza.
Ieri, sulla piattaforma online Rousseau, gli iscritti al M5s hanno espresso il loro voto a favore dell’immunità per Salvini riguardo al caso Diciotti. “La democrazia diretta è sempre stato un principio fondante del MoVimento 5 Stelle – ha scritto in una nota Francesco Silvestri, portavoce del M5s alla Camera dei deputati – . Anche sul caso Diciotti abbiamo fatto decidere i nostri iscritti, che è esattamente quello che non hanno mai fatto le altre forze politiche. Per questo ci stupiscono le parole di alcuni parlamentari che si lamentano per questa decisione. Ricordo, ad esempio, alla senatrice Fattori e a quanti cercano giornalmente visibilità sui giornali, che è proprio grazie a Rousseau che sono potuti entrare in Parlamento, ben conoscendo le regole che hanno sottoscritto. Il dialogo all’interno del MoVimento è sempre aperto, ma se Fattori egli altri non condividono più questo modus operandi, potrebbero semplicemente restituire quanto dovuto e dimettersi”.
Critica la posizione della senatrice M5s, Paola Nugnes. “La rete aveva già votato su questo punto quando abbiamo votato il programma. È una contraddizione forte, perché questa votazione è fuori regolamento – ha detto a “Circo Massimo” -. Nell’articolo 4 dello Statuto, che è quello che regola le votazioni, quelle di questo tipo non sono previste”. E ancora: “Con questo voto il M5S ha perso una parte della sua natura, dal punto di vista elettorale dovrebbe costare caro. Nella mia bolla di percezione il dissenso è ampissimo”. “Per me bisogna cercare un altro mezzo per trovare le convergenze e non cedere passo passo a ricatti. Condivido l’idea di voler andare avanti per portare avanti il programma, ma questo cedere può essere deleterio per il M5S e per il Paese. Si sta disegnando un’idea di società respingente, che fa leva sui più deboli. Siamo in recessione etica e morale, si sta dando adito a una visione di chiusura e di respingimento che non appartiene al vero Movimento”.
Il potere della democrazia viene messo in discussione. Anche l’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, scrive su Twitter: “La #piattaformaRousseau decide che i senatori grillini devono impedire ai giudici di procedere. Milioni di elettori M5s si chiedono dove sua andato a finire il loro voto. Tutti gli italiani resteranno col dubbio che Salvini chiudendo i porti abbia abusato del proprio potere“.