I contrasti sulla Brexit continuano ad agitare il governo inglese. Nel Labour di Jeremy Corbyn, 7 deputati favorevoli al referendum bis hanno annunciato l’uscita dal partito. Intanto il ministro degli Esteri, Jeremy Hunt, sostiene che esista una via d’uscita.
La decisione, così si giustificano i 7 deputati, deriva anche dall’inazione imputata a Corbyn contro fenomeni di “antisemitismo istituzionalizzato” in settori della base laburista di sinistra. Con la scissione, il gruppo mina le prospettive per un piano B, proposto dallo stesso leader del partito, per una Brexit più soft rispetto a quella proposta dal primo ministro Theresa May.
Una soluzione sembra spuntare all’orizzonte. “Sono venuto con un chiaro messaggio: sulla Brexit c’è una via d’uscita – ha detto il ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, arrivando alla riunione dei capi della diplomazia dell’Unione Europea -. Con la capacità di visione da entrambe le parti si può trovare una soluzione che abbia il sostegno del Parlamento britannico e vada bene anche all’Ue. Ma occorre fiducia”.
In giornata, il ministro britannico per la Brexit Stephen Barclay incontrerà il capo negoziatore della Ue Michel Barnier.