“Conte è burattino di Salvini e Di Maio“. Sono dichiarazioni al vetriolo quelle del leader dei liberali Guy Verhofstadt dopo il discorso tenuto dal premier italiano al Parlamento Ue. “Io burattino non lo sono. Interpreto e sono orgoglioso di rappresentare un intero popolo e di interpretare la voglia di cambiamento del popolo italiano e di sintetizzare una linea politica di un governo che non risponde alle lobby. Forse i burattini sono coloro che rispondono a lobby e comitati d’affari”, replica Conte.
“Che alcuni burocrati europei, complici del disastro di questi anni, si permettano di insultare il presidente del consiglio, il governo ed il popolo italiano è davvero vergognoso – commenta poi il vicepremier Matteo Salvini – Le élite europee contro le scelte dei popoli. Preparate gli scatoloni, il 26 maggio i cittadini finalmente manderanno a casa questa gente“.
Conte attaccato dai liberali Ue
Secondo Verhofstadt, l’Italia “è passata da Paese fondatore a fanalino di coda dell’Unione. Tutto è cominciato non con Conte ma con il malgoverno sotto Berlusconi. Il malgoverno è peggiorato sotto il vostro governo, sotto Salvini e Di Maio, i veri capi di questo governo”. Un governo che, secondo Verhofstadt, è “antieuropeo e apertamente odioso verso altri Stati della famiglia europea, un governo che ha impedito all’Ue di essere unita verso Maduro. Per quanto tempo ancora presidente Conte sarà il burattino mosso da Salvini e Di Maio?”.
Nel suo intervento al Parlamento europeo a Strasburgo, intanto, il premier Giuseppe Conte propone l’unico seggio Ue all’Onu: “Nessuno Stato membro europeo può da solo giocare un ruolo significativo. Di qui l’auspicio che una voce europea unita trovi spazio anche al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. L’Unione Europea deve muoversi in modo coordinato e deve parlare con una sola voce”.
Sui flussi migratori, Conte poi aggiunge: “L’Europa non può continuare ad affrontarli in una prospettiva emergenziale, bensì deve affidarsi a un approccio strutturale in modo da pervenire a soluzioni stabili ed efficaci. Senza una strategia di gestione europea multilivello dei flussi migratori, ne risulta compromessa la stessa tenuta dell’Europa unita. Una strategia europea deve affrontare con la giusta priorità, con approccio multilivello, i movimenti primari. In caso contrario, i movimenti secondari non saranno mai davvero sotto controllo”.