Napoli ci regala una lezione di speranza con la storia di Roberto, un ragazzo che ha sfidato il suo autismo aprendo un’edicola.
L’attività che Roberto gestisce insieme ai genitori, Titti e Giancarlo, si trova in via Piave, nel quartiere Soccavo di Napoli. Quello che colpisce, avvicinandosi, è una scritta su due normali fogli A4: “Buongiono – si legge – mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l’autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi un po’ di tempo. Impareremo a conoscerci e questo mi aiuterà a servirvi meglio. Grazie mille”.
Titti e Giancarlo hanno sempre cercato di far vivere al loro figlio una vita normale. Roberto si è lentamente chiuso nel suo mondo dopo la somministrazione della vaccinazione trivalente, intorno ai 18 mesi di età, ma come i genitori hanno spiegato a “Il Mattino”, probabilmente l’autismo di Roberto è derivato da una sua predisposizione. “È importante vaccinare i propri figli”, spiegano.
Sul secondo foglio dell’edicola si legge una conversazione tipo che i clienti dovrebbero seguire, per agevolare il rapporto con Roberto. Frasi e gesti semplici per non fare agitare il ragazzo. Un ulteriore tentativo dei genitori di regalare al figlio una vita sociale “normale”.