La procura di Roma indaga sul senatore del M5s, Elio Lannutti, per il reato di diffamazione aggravata dall’odio razziale. L’accusa deriva da un post pubblicato dal parlamentare su Twitter nei giorni scorsi, in cui rilanciava un falso storico sui “Protocolli dei savi di Sion”.
Roma, il senatore Lannutti indagato per diffamazione e odio razziale
Nel post su Twitter ritenuto offensivo, Lannutti faceva suo il documento creato nei primi anni dello scorso secolo dalla polizia segreta dello Zar per alimentare l’odio contro gli ebrei, attribuendo loro un complotto per sottomettere il mondo. La decisione dei pm di piazzale Clodio è scattata dopo la denuncia presentata dalla Comunità ebraica romana a firma della presidente Ruth Dureghello.
La stessa Dureghello aveva annunciato la denuncia in una intervista al Corriere della Sera: “La sua citazione – aveva detto -, con un tweet, dell’infame falso storico dei Protocolli di Sion è gravissimo per molti motivi. Viene da un rappresentante delle istituzioni. Ed è dilagato sui social: un elemento che innegabilmente produce un ulteriore aggravio di responsabilità per la vasta diffusione che ha avuto”.
Elio Lannutti aveva cercato di giustificarsi di fronte alle dure polemiche scaturite dopo il suo post, che avevano portato lo stesso M5S a prendere le distanze dalla posizione del parlamentare. “Ho pubblicato un link sui banchieri Rothschild, senza alcun commento – ha spiegato Lannutti -. Poiché non avevo alcuna volontà di offendere alcuno, tantomeno le comunità ebraiche od altri, mi scuso se il link ha urtato la sensibilità. Condividere un link non significa condividere i contenuti, da cui comunque prendo le distanze. Ci tengo a sottolineare che non sono, né sarò mai antisemita”.
Foto da Facebook.