Addentrarsi nel cuore del centro storico di Palermo in una giornata piena di luce e di sole è già una bella esperienza. Entrare in un antico palazzo fascinoso e intriso di storia, i soffitti affrescati liberty, i pavimenti di antiche maioliche, vuol dire fare un viaggio attraverso suggestioni fuori dal tempo.
È qui che vive Antonio Tancredi Cadili, anni otto, il più giovane puparo d’Italia. Insieme alla sua famiglia e ai suoi pupi siciliani, paladini e custodi di una tradizione artistica a rischio di estinzione.
Antonio è un fiume in piena, che con la sua passione trascina nel mondo immaginifico delle gesta di Astolfo, delle battaglie contro Rinaldo, dei paladini di Carlo Magno e dell’ Orlando furioso. La stanza di questo piccolo grande sognatore reduce da una presenza a Portobello, è affollata di armature e di leggende.
Lo scoccare delle pendole di casa, più di 30, lo scampanare della vicina Cattedrale, la luce di taglio che entra dagli antichi balconi, creano la cornice per un’altra prodezza di Antonio nata per caso dopo l’incontro con Enzo Bosso: una melodia per pianoforte composta alla memoria del generale Dalla Chiesa.
Antonio ci ha preso per mano e con la magia e la meraviglia di un bambino, ci ha accompagnato in un emozionante viaggio fatto di sogni belli e delicati, di emozioni uniche e profonde.
Servizio di Marcella Chirchio.