I due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, si scagliano contro Bankitalia e Consob. “Andrebbero azzerati – dice Salvini dall’assemblea degli ex soci di Popolare Vicenza -, altro che cambiare una-due persone, azzerati”.
“Venendo qua – ha aggiunto il leader della Lega – leggevo che c’è il governo che sta mettendo le mani su chi governa le banche. Stiamo facendo l’esatto contrario. Se noi siamo qua, se voi siete qua col conto corrente in rosso, è perché chi doveva controllare non ha controllato”.
Sulla stessa scia il vicepremier del M5S, Luigi Di Maio. “Per Bankitalia serve discontinuità – ha detto anch’egli da Vicenza -. Non possiamo pensare di confermare le stesse persone che sono state nel direttorio di Bankitalia, se pensiamo a tutto quel che è accaduto in questi anni”. E riferendosi agli ex soci di Banca Popolare di Vicenza, ha aggiunto: “Queste persone sono state prese in giro dalla politica che non ha controllato, così come pure dalle istituzioni di controllo e dalle stesse banche”.
Salvini e Di Maio non hanno risparmiato polemiche nei confronti dell’Unione europea. “Ogni volta che affrontiamo temi sul risarcimento di risparmiatori – ha ironizzato Di Maio – ci arriva una letterina dall’Europa in cui le regole da rispettare favoriscono sempre i più forti. Queste letterine arrivano ma ce ne freghiamo altamente. Ancora pochi mesi poi questa Europa sarà finita e queste lettere non arriveranno più, basta semplicemente andare avanti per la nostra strada. Non è che li dobbiamo convincere perché siamo uno Stato sovrano che difende i cittadini e i risparmiatori non i banchieri”.
Gli fa eco il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Mi sembrava giusto essere qui – ha detto -: abbiamo messo in bilancio 1,5 miliardi e adesso si tratta di fare in modo che i risparmiatori li abbiamo rapidamente, sperando che da Bruxelles non arrivino rotture di scatole. Sono contento però che perché vedo che qui oggi tanta gente ha ripreso speranza” . E ancora: “Sento dire che questa cosa del fondo per i risparmiatori all’Europa non andrebbe bene. Se all’Europa va bene, d’accordo, se all’Europa non va bene, per noi va bene lo stesso, noi tiriamo diritto”.