I militari dell’esercito del Venezuela hanno bloccato un ponte al confine con la Colombia, dal quale sarebbero arrivati i primi aiuti umanitari internazionali.
Il presidente ad interim, Juan Guaidò, aveva concordato l’arrivo di cibo e medicinali con alcuni Paesi ma il presidente Nicolas Maduro li ha rifiutati, sostenendo che si tratti di una “scusa” per iniziare un intervento militare guidato dagli Stati Uniti.
L’Assemblea nazionale venezuelana, controllata dall’opposizione di Juan Guaidò, ha approvato a Caracas “una strategia di aiuto urgente complesso in alimentazione e salute per l’emergenza umanitaria”, rivolta “alle persone la cui vita è in pericolo”.
Altro atto di sfida nei confronti del presidente Nicolas Maduro, contrario all’ingresso in Venezuela di aiuti umanitari.
Intanto, Diosdado Cabello, presidente dell’Assemblea nazionale costituente (Anc, controllata dal governo), ha designato una commissione che si incaricherà di realizzare una consultazione popolare sullo svolgimento anticipato delle elezioni legislative previste per il 2020, come proposto dal presidente Nicolás Maduro. L’opposizione però, sostenuta da molti Paesi stranieri, ha chiesto di anticipare le presidenziali.