Juan Guaidò, autoproclamatosi presidente del Venezuela ad interim, in attesa di nuove elezioni, è stato riconosciuto da Francia, Spagna, Gran Bretagna, Austria, Germania, Paesi Bassi.
Stamattina scade l’ultimatum europeo al presidente Nicolas Maduro.
Venezuela, Guaidò riconosciuto da Spagna, Francia, Gran Bretagna, Austria, Germania, Paesi Bassi
“Consideriamo che Juan Guaido abbia la legittimità per indire delle elezioni presidenziali”, ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian ai microfoni di France Inter, aggiungendo: “Il popolo è in strada, il popolo vuole il cambiamento”.
Anche la Spagna riconosce Juan Guaidò. “Riconosce ufficialmente Juan Guaidò come presidente legittimo del Venezuela”, ha annunciato il premier spagnolo Pedro Sanchez. “Nelle prossime ore – ha aggiunto – mi metterò in contatto con i governi europei e latinoamericani che vogliono unirsi” a questo riconoscimento. E ancora: “Guaidò deve convocare il prima possibile elezioni libere perché il popolo del Venezuela deve poter decidere del proprio futuro. La comunità internazionale dovrà rispettare il risultato e verificare questo processo”.
Stessa linea anche da Londra.La Gran Bretagna “assieme con i suoi alleati europei riconosce Juan Guaidò come presidente ad interim del Venezuela fino a quando si potranno tenere elezioni credibili”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt. “Nicolas Maduro – ha aggiunto – non ha convocato le elezioni presidenziali entro il limite di otto giorni che avevamo stabilito”. L’augurio è che questo riconoscimento “ci porti più vicini alla fine di questa crisi umanitaria”.
L’adesione dell’Austria è stata annunciata dal cancelliere Sebastian Kurz. Anche la Germania riconosce Guaidò come presidente ad interim del Venezuela. Lo ha annunciato la portavoce della cancelliera tedesca, Martina Fiez, in conferenza stampa a Berlino.
Si uniscono i Paesi Bassi che “riconoscono Juan Guaidò come presidente ad interim del Venezuela. Vogliamo che libertà e democrazia tornino” nel Paese “il prima possibile”. Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Stef Blok, che ricorda come gli otto giorni per convocare elezioni libere e democratiche siano scaduti oggi.
Venezuela, l’alt di Mosca al riconoscimento di Guaidò
Non la pensa allo stesso modo Mosca che considera i tentativi di alcuni Paesi di legittimare il cambio di potere in Venezuela come “intromissione negli affari interni” del Paese. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalla Tass, sostenendo che “la crisi politica interna in Venezuela può essere risolta solo dai venezuelani stessi”. E ancora: “L’imposizione di qualsiasi soluzione o il tentativo di legittimare il tentativo di usurpazione del potere è, a nostro avviso, interferenza diretta negli affari interni del Venezuela”.
E se una parte d’Europa riconosce Juan Guaidò come presidente, dall’altra resta alta la tensione Russia-Usa. La dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulla possibilità di usare la forza in Venezuela “mina tutti i principi di base del diritto internazionale”, dice il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, citato dalla Tass. “Gli Stati Uniti – ha precisato – non fanno mistero del fatto che vogliono ottenere un cambio di regime a qualunque costo”.