La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sullo sbarco dei 47 migranti dalla Sea Watch 3. Si ipotizza, a carico di ignoti, l’associazione a delinquere finalizzata all’agevolazione dell’immigrazione clandestina. Le indagini sono finalizzate ad “individuare i trafficanti libici e gli scafisti che hanno condotto il gommone poi soccorso dalla Sea Watch 3″ ed “accertare la liceità” della condotta della nave della Ong.
Sea Watch, scatta il fermo amministrativo: “Non può salvare migranti”
Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha annunciato il fermo amministrativo della nave Sea Watch per violazioni delle norme in materia di sicurezza della navigazione e di tutela dell’ambiente marino”. Il provvedimento è stato eseguito dalla nostra Guardia Costiera: “L’imbarcazione è registrata come ‘pleasure yacht’, che non è in regola per compiere azioni di recupero dei migranti in mare. E mi pare ovvio, visto che è sostanzialmente uno yacht”.
“Se tu, milionario, compri uno yacht, vai in navigazione per piacere, non per sostituirti alla Guardia Costiera libica o di altri Paesi – aggiunge Toninelli -. Voglio ringraziare le Capitanerie di Porto per il loro grande lavoro sul fronte della legalità. Ma soprattutto mi chiedo: il governo olandese non ha nulla da dire rispetto a una imbarcazione di una Ong tedesca che chiede e ottiene la bandiera dei Paesi Bassi per scorrazzare nel Mediterraneo agendo fuori dalle regole?”.
Sea Watch e il fermo amministrativo, Salvini esulta
Ma Sea Watch smentisce: “Non ci è pervenuta alcuna notifica di blocco amministrativo”, dichiara la portavoce di Sea Watch in Italia Giorgia Linardi in un video pubblicato su Twitter. “Sono state riscontrate piccole attività da fare a bordo per poter ripartire in sicurezza. Attività che si possono svolgere nelle prossime 24 ore e che sono attività previste in un normale scalo tecnico della nave che non tocca porto dal 14 dicembre”. La Linardi precisa quindi che “non ci sono le basi per un sequestro amministrativo e in questo momento la nave non è bloccata”. “La nave è regolarmente registrata come nave da diporto nel registro reale olandese ma il suo uso è quello di nave da soccorso. Per la lunghezza e la stazza della nave questo non sarebbe possibile in Italia, ma per la legislazione olandese questo è assolutamente regolare. E la nave è olandese”.
“L’Europa s’è desta – commenta poi il vicepremier Matteo Salvini – Dallo zero interesse ci sono almeno cinque Paesi che si sono detti disponibili a farsi carico di chi eventualmente sbarcherà. Stiamo ragionando anche su come procedere anche nei confronti dell’equipaggio e di questa Ong con bandiera olandese e di nazionalità tedesca; quindi, se abbiamo certezze su quello che accadrà, procediamo”