Il vicepremier Luigi Di Maio è intervenuto alla Camera in merito alla crisi della Banca Carige, dovuta, a suo dire, alla ”gestione scellerata non solo per l’incompetenza dei manager ma anche per le commistioni della politica”. Il vicepremier ha fatto riferimento anche ad un “segreto di Pulcinella” con “vecchia politica e banche andate a braccetto”.
Di Maio è andato oltre, non si è fermato a parlare di “commistioni della politica” ma ha anche detto chi ”c’è dietro la cortina dei nomi“, citando Alessandro Scajola, fratello dell’ex ministro, Luca Bonsignore, figlio di un ex eurodeputato, Giovanni Marongiù, sottosegretario di Prodi, e Alberto Repetto, parlamentare dell’Ulivo.
“Non so se interverremo ma se mettiamo dei soldi, la banca diventerà dei cittadini”, ha risposto così Luigi Di Maio in Parlamento ad una domanda su Carige. “In passato i soldi andavano solamente a coprire chi aveva creato il danno. Noi eviteremo che questo pesi sui lavoratori e i cittadini del territorio”. E ancora: “I risparmiatori non dovranno pagare le colpe dei manager.Ai responsabili chiederemo di restituire i mega-bonus visto il disastro che hanno creato”.