Un bambino con tre genitori nascerà presto in Europa. Come racconta Newsweek sarà una donna greca a partorirlo grazie a una procedura di riproduzione assistita avanzata. Denominata Mst (Maternal spindle transfer), la metodica permette anche a una donna infertile di diventare mamma.
La tecnica sperimentale, condotta dai ricercatori della società spagnola
Embryotools, prevede la sostituzione del nucleo di un ovulo con mitocondri mutati o danneggiati con un nucleo dai mitocondri sani. L’ovulo ottenuto viene quindi fatto fecondare.
Secondo gli studiosi, la procedura presenta numerosi vantaggi rispetto ad altre tecniche di riproduzione medicalmente assistita e prevede, inoltre, di conservare la maggior parte del patrimonio genetico dei partner originali. Oltre il 99% del Dna del bambino infatti sarà fornito dai genitori biologici, anche se nel processo interviene una terza persona con il suo ovulo.
Questo accade perché la donatrice fornisce solo Dna mitocondriale che influisce circa per l’1%. La paziente, alla 27esima settimana, è la prima ad usufruire di questa procedura come rimedio all’infertilità. La Mst infatti è stata per la prima volta sperimentata negli Usa per prevenire l’insorgere nei bambini di malattie genetiche mitocondriali.
La donna si era già sottoposta a quattro sessioni di fecondazione in vitro e a due interventi senza successo. La Mst è stata eseguita nel suo Paese natale, in Grecia, e non in Spagna perché la procedura qui è ancora vietata. Sono stati molti infatti gli studiosi che hanno sollevato la polemica sui risvolti etici della tecnica, come il caso delle gemelline in Cina con Dna modificato.
Lo studioso He Jiankui di Shenzhen, in quel caso, ha spiegato di avere provato il genoma-editing su sette embrioni di cui uno ha condotto a una gravidanza portata a termine. Le gemelline presentano adesso un tratto che pochi esseri umani al mondo posseggono: la capacità di resistere alle infezioni da HIV.