“Sulla vicenda Diciotti è stata seguita la linea politica del governo, quindi mi assumo la piena responsabilità politica di quello che è stato fatto. Non sarò certo io a suggerire ai senatori cosa votare, saranno i senatori che giudicheranno la linea politica del governo”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a proposito dell’autorizzazione a procedere contro Salvini. Conte poi ha aggiunto che se avesse ritenuto illegittima la linea seguita, sarebbe “intervenuto”.
“Il Senato e gli italiani devono decidere se sto facendo qualcosa che è nell’interesse del popolo italiano o no – ha invece dichiarato il vicepremier Matteo Salvini a ‘Dimartedì’ su La 7 – Ci sono segnalazioni precise che sui barconi si infiltrano spacciatori, delinquenti, terroristi. In Tunisia ci sono almeno 3mila combattenti islamici. Ad ogni barcone che arriva in Italia illegalmente dirò di no. Se per qualche magistrato è sequestro di persona per me è difendere i confini del mio Paese”.
Ma la linea difensiva di Salvini sembra imbarazzare non poco il M5S: “È evidente – dichiara il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano – che Salvini abbia cambiato idea o almeno il suo avvocato… Noi M5S lavoriamo con coerenza e abbiamo sempre dato l’autorizzazione a procedere. Detto questo Conte e Di Maio hanno detto chiaramente che sono dispostissimi a farsi processare insieme, credo che debbano essere parte del processo perché sono scelte collegiali di tutto governo”.
Anche il ministro Danilo Toninelli ribadisce: “Sul caso Diciotti, abbiamo preso insieme, io, lui, il presidente del Consiglio e l’intero governo italiano del cambiamento la decisione: se processano Salvini, devono processare anche me e tutto il governo. La scelta è stata di tutto il governo”.
Il Pd con Maurizio Martina attacca: “Sequestrare persone in mare o in un porto non ha nulla a che fare con l’interesse pubblico. È contro la Costituzione. Salvini gioca allo sceriffo, si sente sopra la legge, ma poi vuole lo scudo del Senato. Si difenda nel processo e non dal processo”.