Nicolas Maduro, presidente del Venezuela, ieri sera a Caracas ha assicurato che “prenderà tutte le misure legali, tecniche e commerciali per difendere gli interessi” del suo Paese negli Stati Uniti, dopo l’annuncio da parte del Dipartimento di Stato di sanzioni, definite “illegali, criminali”, contro l’impresa venezuelana Pdvsa e la sua principale filiale di raffinazione Citgo, che opera in territorio statunitense”.
Il clima in Venezuela è molto teso dopo l’autoproclamazione a presidente di Juan Guaidò, leader dell’opposizione, e gli schieramenti a livello mondiale a favore dell’uno o dell’altro “presidente”.
Maduro ammonisce poi il suo popolo mettendolo in guardia contro la minaccia statunitense. “Attento Venezuela! – ha detto in un intervento televisivo – gli Stati Uniti hanno deciso di intraprendere il cammino di rubare l’impresa Citgo e si tratta di un cammino illegale”. Questo dimostra che “l’obiettivo statunitense è di portarci via le ricchezze”, ha concluso.
Maduro non si ferma qui contro la minaccia degli Stati Uniti e accusa il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, John Bolton, di desiderare “un intervento militare” in Venezuela.
Il presidente attacca poi Donal Trump che, “anche se sono altri ad orchestrare questo”, alla fine “sarà lui ad avere le mani sporche di sangue“.