La Cina è intervenuta ancora una volta chiedendo con forza agli Stati Uniti di revocare la richiesta d’arresto contro Meng Wanzhou, a capo della finanza di Huawei, e di non procedere con la richiesta di estradizione dal Canada, evitando così di peggiorare il percorso negativo finora intrapreso.
A poche ore dalla formalizzazione delle diverse accuse del Dipartimento di Giustizia statunitense nei confronti di Huawei e della sua manager Meng, il ministero degli Esteri assicura che Pechino “proteggerà con fermezza i legittimi interessi delle compagnie cinesi”.
Huawei respinge le accuse della Cina
Huawei intanto respinge le accuse Usa di illeciti penali ufficializzate poche ore fa dal Dipartimento di Giustizia e afferma di “non aver mai commesso le violazioni citate”.
Il colosso delle telecomunicazioni cinese ha affermato in una nota di “non essere a conoscenza di alcuna violazione” fatta da Meng Wanzhou.
Su Meng, manager a capo della finanza di Huawei e figlia del fondatore, pende la richiesta degli Stati Uniti di estradizione dal Canada a seguito dell’arresto eseguito il primo dicembre a Vancouver su richiesta americana.