“O l’Ue redistribuisce questi 47 o, ancor meglio, l’Olanda se li prende: la bandiera non è una cosa folklorstica, indica che quella barca è Olanda”. Il vicepremier Luigi Di Maio, intervenuto nel corso di “Quarta Repubblica” in onda su Rete 4, ha lanciato un monito senza precedenti a L’Aia: “Siamo pronti a un incidente diplomatico con l’Olanda: è tempo che rialziamo la testa e ci facciamo sentire”.
Secondo una nota di Palazzo Chigi “il caso Sea Watch è all’attenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo e l’Italia ritiene che la giurisdizione appartenga all’Olanda, in quanto paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali. Pertanto domani l’Italia depositerà una memoria davanti alla Corte, con la quale farà valere la giurisdizione olandese, contestando la propria legittimazione passiva”.
“Già da ora l’Italia si rende disponibile, una volta riconosciuta la giurisdizione olandese, a offrire un corridoio umanitario al fine di consentire un trasferimento dei migranti verso l’Olanda”, continua la nota. “Nel frattempo, abbiamo offerto la nostra totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta, mettendo a disposizione due motovedette della guarda costiera e una della guardia di Finanza, che sono nei pressi pronte a intervenire”.
Secondo il Governo italiano “si conferma la temeraria condotta della Sea Watch che, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia, universalmente considerata porto sicuro, si è avventurata in una traversata di centinaia di miglia mettendo a rischio l’incolumità dei migranti a bordo”. “Rimane un quesito, l’obiettivo della Sea Watch era salvare i naufraghi oppure creare un caso internazionale richiamando l’attenzione dei mass media?”.
Il segretario del Pd, Maurizio Martina, e il presidente del partito, Matteo Orfini, sono intanto saliti a bordo della Sea Watch. La Prefettura di Siracusa ha autorizzato una delegazione del Pd a salire dopo un’ordinanza che ha interdetto alla navigazione lo specchio d’acqua per un raggio di mezzo miglio intorno alla nave, per ragioni di ordine e sanità pubblica. I dem vogliono denunciare Salvini come per la Diciotti. Successivamente Orfini ha comunicato via Twitter che con Martina sono “indagati per essere saliti sulla nave”.
“Sulla Sea Watch, ci tengo a ribadirlo, non ci sono donne e bambini. Queste persone non devono essere messe in mano agli scafisti che sono i veri delinquenti – controbatte il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Al Pd rispondiamo col sorriso: a sinistra non hanno niente di meglio da fare che affittare gommoni per solidarizzare con i clandestini e denunciare il ministro dell’Interno. Io non mollo”.
Ma il garante per l’infanzia ha presentato al Tribunale dei minorenni di Catania un ricorso d’urgenza per lo sbarco e l’assegnazione a un centro specializzato dei 13 minorenni a bordo, richiesta motivata con “i maltrattamenti e le torture” che i minorenni hanno subito in Libia.
Intanto si profila anche un’emergenza sanitaria. Il comandante avrebbe comunicato che anche il terzo servizio igienico della nave nelle prossime ore potrebbe diventare inutilizzabile. I tre bagni usati dai 47 migranti salvati dalla nave e dalle 22 persone che compongono il personale dell’Ong tedesca starebbero per raggiungere la saturazione. Questo tipo di rifiuti non può essere scaricato in quella zona mare così prossima alla costa.
Foto da Twitter.