Erano circa 400 mila i ragazzi al Campo Santa Maria La Antigua, a Panama, per la visita di Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. Il Santo Padre tocca tasti dolenti, dagli abusi sui giovani commessi anche da “persone che dicono di servire” il Signore al maltrattamento delle donne, dalla “indifferenza soddisfatta e anestetizzante della nostra società che consuma e si consuma” alla “cultura del bullismo, delle molestie e dell’intimidazione”.
Papa Francesco elenca insomma i mali di oggi nella via crucis con i giovani. Il Papa parla dei ‘cristi’ dei nostri giorni, sottolineando che occorre smettere di generalizzare “con la più assurda e irresponsabile condanna di identificare ogni migrante come portatore di male sociale”. Il Papa ha fatto dunque riferimento anche agli abusi sui giovani, nella preghiera di questa sera, commessi anche da uomini di Chiesa “senza scrupoli”. Ed è la prima volta in questo viaggio a Panama che sfiora il delicato tema della pedofilia per il quale ha convocato in Vaticano, a fine febbraio, i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo.
Papa Francesco parla anche dei mali che affliggono i giovani, non solo la droga, la mancanza di lavoro, il bullismo ma anche quella perdita di speranza e entusiasmo, la perdita di quella “capacità di sognare, di creare e inventare il domani e ‘vanno in pensione’ con la pena della rassegnazione e del conformismo, una delle droghe più consumate nel nostro tempo”. Francesco punta il dito anche contro quelle società che vivono nell’abbondanza ma che voltano la testa di fronte alle sofferenze.
Coloro che sono bisognosi di tutto “per di più vengono indicati e trattati come portatori e responsabili di ogni male sociale”. Una circostanza “che indigna”, sottolinea il pontefice. Il Papa punta il dito anche contro chi sfrutta e ferisce la terra e chi non rispetta i “popoli nativi, spogliati delle loro terre, di radici e cultura, facendo tacere e spegnendo tutta la sapienza che possono offrire”. “Desideriamo essere una Chiesa che sostiene e accompagna, che sa dire: sono qui!, nella vita e nelle croci di tanti ‘cristi’ che camminano al nostro fianco”, ha concluso il Papa davanti a una folla oceanica.