A quarant’anni dalla sua morte, Palermo ricorda un giornalista coraggioso e libero, che scriveva fatti e raccontava la mafia in una città degli anni di piombo attanagliata dal silenzio. Con i suoi articoli, dettagliati, articolati e soprattutto sostenuti da notizie forti e concrete, Mario Francese rompeva il muro di omertà e parlava di fatti che riportavano il pieno coinvolgimento mafioso, attraverso meticolose ricostruzioni, inchieste, dossier dirompenti.
Sono trascorsi quarant’anni da quella gelida serata del 26 gennaio 1979, quando il giovane cronista di giudiziaria di ritorno dalla sua giornata di lavoro al Giornale di Sicilia, fu ucciso a colpi di pistola da Leoluca Bagarella.
L’Ordine dei Giornalisti di Sicilia lo ricorda come “uomo vivo e libero, come cronista lucido, scrupoloso e profetico, che tentò di opporsi al sanguinario strapotere dei corleonesi” con il suo straordinario impegno civile.
Ieri mattina Mario Francese è stato commemorato dagli studenti della scuola media Antonino Pecoraro con una catena umana proprio in piazza Mario Francese, attorno alla targa dedicata alla memoria del giornalista.
La giornata di oggi inizia con un momento di ricordo in viale Campania, luogo dell’agguato mafioso, alla presenza del presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna.
La commemorazione coincide con la ventiduesima edizione del premio giornalistico “Mario e Giuseppe Francese”: i vincitori di quest’anno sono Lucia Goracci, Paolo Borrometi e, alla memoria, Alessandro Bozzo.
Lucia Goracci, dopo anni da inviata per RaiNews sui fronti più caldi è, dal 2017, corrispondente della Rai dalla Turchia: per lei il riconoscimento intitolato ai Francese arriva dopo i premi intitolati a Ilaria Alpi (2011), Luigi Barzini (2012) e Maria Grazia Cutuli (2013). A Lucia Goracci andrà il premio “Mario Francese”.
Il modicano Paolo Borrometi, vittima nei giorni scorsi di nuove minacce di morte nella redazione di Tv2000, dove lavora, vive sotto scorta dal 2014. Borrometi riceverà il premio “Giuseppe Francese”, riservato a un giornalista Under 36.
Alessandro Bozzo, calabrese, redattore di Calabria Ora, ha lavorato per vent’anni in provincia di Cosenza svelandone il malaffare e la corruzione. Si è tolto la vita nel 2013. A Bozzo è stato assegnato il premio “Giuseppe Francese” alla memoria, istituito proprio in questa occasione.
Alle 10, al teatro Santa Cecilia di Palermo, avrà inizio la cerimonia del premio intitolato al cronista di giudiziaria del Giornale di Sicilia e a suo figlio, organizzata dall’Ordine in collaborazione con Libera e con l’associazione Uomini del Colorado. E’ previsto un dibattito sul tema: “40 anni dopo, tra cronaca, storia e rivoluzione web”, al quale partecipano Carlo Verna, presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, il generale Giuseppe Governale, direttore della Direzione Investigativa Antimafia, i giornalisti Riccardo Arena, Felice Cavallaro, Salvatore Cusimano, Gaetano Savatteri, Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia e i vincitori del Premio.
Nel corso dell’evento saranno illustrati i risultati di un sondaggio nazionale dell’istituto di ricerca Demopolis su “Come si informano le nuove generazioni”, dati già anticipati martedì scorso a Roma, nel corso della presentazione del premio, promossa dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
Sempre in mattinata saranno consegnati i riconoscimenti agli studenti delle scuole che hanno partecipato alla sezione a loro dedicata del premio. Dodici gli istituti che hanno partecipato al concorso: nove di Palermo, l’istituto salesiano “Don Bosco Ranchibile”, l’istituto tecnico industriale “Vittorio Emanuele III”, il liceo artistico “Damiani Almeyda”, il liceo classico “Vittorio Emanuele II”, il liceo classico internazionale “Giovanni Meli”, il liceo psicopedagogico “Regina Margherita”, il liceo scientifico “Benedetto Croce”, il, liceo scientifico “Galileo Galilei” e la scuola secondaria di primo grado “Antonino Pecoraro” di Palermo, oltre al liceo classico linguistico “Bonaventura Secusio” di Caltagirone, al liceo classico “Ruggero Settimo” di Caltanissetta e al liceo classico “Tommaso Gargallo” di Siracusa.
Il tema dei loro progetti è stato “L’informazione che vorrei”. La commissione esaminatrice è composta dai giornalisti Maria Pia Farinella, Tano Gullo, Egle Palazzolo e Alessandra Turrisi.
“Mario Francese era un giornalista che non si tirava mai indietro. Un cronista di razza che, con il piglio tipico dell’investigatore, approfondiva ogni argomento per capirne genesi ed evoluzione. Proprio per questo motivo, prima di ogni altro, riuscì a intuire quello che stava avvenendo a Palermo, tra le fila della criminalità organizzata negli anni Settanta, ovvero la scalata al vertice di Cosa nostra dei mafiosi corleonesi Riina e Provenzano”.
Lo dichiara, in una nota, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ricordando il cronista del Giornale di Sicilia,
Al premio “Mario e Giuseppe Francese” partecipano anche l’attore Salvo Piparo e, con un intermezzo musicale, Ciccio Leo Feat e Simona.