Una finale in cui ci si gioca tutto, trofeo e numero 1 del ranking WTA. Il genere di partite per cui ci si allena da piccole. Figuriamoci per Petra Kvitova e Naomi Osaka, entrambe già campionesse slam, ma che non hanno mai seduto sul trono della classifica mondiale del circuito femminile.
La ceca, che appena due anni fa sembrava essere a rischio ritiro dopo l’accoltellamento subito dentro casa da parte di un ladro, ha faticato per un set prima di piegare la sorprendente Danielle Collins, che fino a questa edizione degli Australian Open non aveva mai vinto un match a livello major.
Più complicato il compito della Osaka, che ha vinto in tre set una partita molto tirata e di altissimo livello, con un alto rate vincenti/non forzati, contro Karolina Pliskova, l’ultima altra contendente per il numero 1 rimasta in scena a Melbourne.