Una nuova bufera si abbatte contro il quotidiano Libero, che nella giornata di oggi, mercoledì 23 gennaio 2019, si scaglia contro i gay e titola la sua prima pagina così: “Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay”.
Il primo a ribellarsi alle parole scritte sul giornale diretto da Vittorio Feltri è il vicepremier Luigi Di Maio, che in un post su Facebook scrive: ”
Abbiamo fatto bene o no a tagliare i fondi a giornali del genere? Scriveranno queste idiozie senza più un euro di fondi pubblici. Vito Crimi ha avviato la procedura che azzererà i finanziamenti pubblici entro i prossimi tre anni.
In una nota, il sottosegretario con delega all’Editoria Vito Crimi, a proposito del nuovo titolo di “Libero” dice: “Provo disgusto “. E ancora: “Un giornale che riceve soldi pubblici che prima pubblica titoli razzisti contro, poi oggi anche omofobi”. Crimi non starà a guardare. “Avvierò immediatamente – annuncia – una procedura interna per vagliare la possibilità di bloccare l’erogazione dei fondi residui spettanti a un giornale che offende la dignità di tutti gli italiani e ferisce la democrazia”. ”Mi aspetto – conclude -che il giornalismo che tanto vede in noi il nemico faccia sentire la sua voce. Probabilmente, chi distrugge la credibilità della stampa sono proprio alcuni giornalisti”.
Soltanto qualche giorno fa, il quotidiano Libero aveva attaccato i meridionali. Sulla prima pagina dell’11 gennaio campeggiava la frase: “Ai meridionali 3 cariche istituzionali su 4. COMANDANO I TERRONI” seguito da: “Mattarella capo dello Stato, Conte premier e Fico presidente della Camera sono del Sud. Oltre a una miriade di ministri e di altissimi funzionari pubblici. Ecco perché Salvini ha tutti contro” e la polemica non tardò ad arrivare.