Il Governo italiano non fa marcia indietro e mantiene il pugno fermo sulla questione migranti. “Noi stiamo lavorando in Africa. In Italia è finito il business dei trafficanti e di chi non scappa dalla guerra. I porti italiani sono chiusi”, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a Mattino 5. “I migranti – ha spiegato – si salvano, come ha fatto la guardia costiera libica, e si riportano indietro, così la gente smetterà di pagare gli scafisti per un viaggio che non ha futuro. Più persone partono più persone muoiono”.
Il vicepremier fa riferimento anche alla polemica con la Francia, che ha portato alla convocazione dell’ambasciatrice italiana da parte di Parigi. “Il problema dei migranti ha tante cause -ha aggiunto Salvini – c’è chi in Africa sottrae ricchezza a quei popoli e a quel continente e la Francia è tra questi“.
Per quanto riguarda la Libia, ha continuato il ministro dell’Interno, la Francia ha “interessi opposti a quelli italiani” e “non ha alcun interesse a stabilizzare la situazione”. Dunque “ha poco da arrabbiarsi perché ha respinto migliaia di migranti, comprese donne e bambini, alla frontiera. Lezioni di umanità e generosità da Macron non ne prendo“.
“L’Italia è piena di anti-italiani: dal Pd che sta sempre dalla parte sbagliata della storia ai direttori dei giornali. Credo fermamente che il neocolonialismo della Francia abbia danneggiato gli interessi italiani e il futuro dell’Africa“, ha detto Alessandro Di Battista, entrando alla convention 5 stelle su reddito e quota 100. E ancora: “Sono contento che anche la Meloni e alcuni di sinistra la pensino come noi. Io il neocolonialismo l’ho studiato a fondo e posso dire che tocca agli africani decidere sul loro futuro”.
“La scorsa notte i 144 migrati, che erano in cattive condizioni fisiche, sono stati portati in Libia e trasferiti in un centro di detenzione, (compresi donne incinte e bambini)”. Lo ha scritto su Twitter il portavoce dell’Oim in Italia, Flavio Di Giacomo, riferendosi alle persone salvate domenica pomeriggio nel Mediterraneo dal cargo Lady Sham.
Il portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nel suo tweet, ha anche sottolineato che “la Libia non è un porto sicuro dove dovrebbero essere portate persone salvate in acque internazionali”.