Ci sono match che vanno oltre il risultato, che hanno un significato più profondo. Uno di questi è stato sicuramente quello vinto da Roger Federer contro Pete Sampras a Wimbledon 2001, ideale passaggio di consegne tra i due re di ere tennistiche diverse. Oggi, nel vedere lo svizzero sconfitto al quarto turno degli Australian Open da Stefanos Tsitsipas, la sensazione è stata la stessa.
Una partita che il greco ha giocato con grande fiducia, al cospetto del suo idolo di infanzia, incapace di convertire le palle break avute a disposizione (0/12), anche a causa di un dritto sicuramente in giornata no. A fare la differenza è stato lo spirito di Tsitsipas, uno dei prospetti più esaltanti della Next Gen, che ha battuto Federer sul suo terreno preferito, con un tennis propositivo e mai banale. Ai quarti di finale – i primi della sua carriera a livello slam – il greco se la vedrà con Bautista Agut, che ha eliminato Cilic in cinque set. L’altra sfida della parte bassa di tabellone sarà invece tra Nadal e Tiafoe.
Nel torneo femminile, invece, non mancano le sorprese. Angie Kerber, che era stata brillantissima nei primi tre turni, ha ottenuto appena due giochi contro Danielle Collins, che fino all’inizio di questo Australian Open non aveva vinto una singola partita a livello slam. Avanza, invece, la beniamina di casa Ash Barty, che ha piegato Maria Sharapova in tre set, in una delle migliori partite del torneo.