Solo tre sopravvissuti e 117 vittime, è questo il bilancio di un drammatico naufragio avvenuto nelle acque al largo di Tripoli. A bordo del gommone c’erano 120 persone. Lo ha riferito il portavoce dell’Oim, Flavio Di Giacomo.
Naufragio al largo di Tripoli, Conte: “Sono scioccato”
“Sono rimasto scioccato da questa nuova strage”, ha detto il premier Giuseppe Conte commentando il naufragio avvenuto al largo di Tripoli. “Come premier non avrò pace fino a quando questi trafficanti, uno a uno, non saranno assicurati alla Corte internazionale penale”. “Siamo più convinti di prima – ha aggiunto il presidente del Consiglio – nel contrastare i trafficanti”.
Naufragio Tripoli, parlano i 3 sopravvissuti: “Eravamo 120”
“I tre sopravvissuti arrivati a Lampedusa ci hanno detto che erano in 120 – spiega Di Giacomo -. Dopo 11 ore di navigazione hanno imbarcato acqua e hanno cominciato ad affondare e le persone ad affogare. Sono rimasti diverse ore in acqua. Tra i dispersi, al momento 117, ci sono 10 donne, di cui una incinta, e due bambini, di cui uno di 2 mesi”.
Libia, naufragio al largo di Tripoli
La Guardia Costiera italiana in una nota spiega che “l’operazione, sotto il coordinamento libico, si è conclusa nella notte di ieri dopo l’intervento di un elicottero della Marina Militare italiana, che ha tratto in salvo tre naufraghi; una nave mercantile dirottata dai libici, giunta in zona, ha effettuato un’attività di ricerca non trovando alcuna traccia del gommone”.
Un gommone con un numero di persone a bordo inizialmente da quantificare e in precarie condizioni di galleggiabilità è stato avvistato nel pomeriggio da un aereo della Marina Militare italiana a 50 km a nord dalle coste di Tripoli.
Il velivolo ha lanciato 2 zattere in mare ed ha lasciato l’area per mancanza di carburante. Successivamente, un elicottero della nave Duilio ha recuperato un naufrago in mare e due sulle zattere in ipotermia, mentre altre 3 persone sono state viste in mare senza alcun apparente segno di vita. Lo fa sapere la Marina.
L’elicottero della Marina è ripartito per l’evacuazione medica dei tre naufraghi che si trovano in “condizioni serie” verso Lampedusa. Il Centro di coordinamento libico ha dirottato un mercantile liberiano nella zona del naufragio. È la Guardia costiera libica a coordinare l’intervento, spiega la Marina Militare.
“Su questa ennesima tragedia saremmo degli ipocriti se continuassimo a parlare degli effetti e non delle cause. Questi viaggi della disperazione nel Mediterraneo che provocano morti sono legati ad una fase coloniale ancora in atto in Africa ad opera di alcuni Paesi d’Europa. Se la Francia non decolonizza veramente le decine di Paesi in cui stampa ancora addirittura il franco delle colonie africane, noi continueremo ad avere un’Africa povera e un’Europa ipocrita, un’Europa che pensa agli effetti di cause che non ha mai affrontato”. Così il vicepremier Luigi Di Maio, parlando a Vasto dopo il naufragio nel Mediterraneo.