L’Unione europea è ferma nella sua decisione. “L’accordo sulla Brexit non può essere rinegoziato“. ha detto il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas. “Ora – ha aggiunto – sta al Regno Unito dire cosa vuole fare. Aspettiamo di sapere da loro quali sono i prossimi passi”.
Le speranze non sono tutte spente. I 27 membri dell’Unione europea non hanno dato l’ok alla rinegoziazione dell’accordo ma Schinas lascia intendere che c’è qualche margine per ritoccare la dichiarazione politica congiunta sulla partnership futura, sempre che Londra modifichi i suoi paletti. Ma occorre che la Gran Bretagna chiarisca cosa vuole fare e i possibili scenari sono tanti.
Brexit, Merkel a supporto di May: “C’è tempo ma faccia una proposta”
Bufera sul premier britannico Theresa May dopo la bocciatura della Brexit da parte del Parlamento, ma la cancelliera tedesca Angela Merkel le tende la mano. “Abbiamo ancora tempo per trattare ma adesso la premier britannica deve fare una proposta”, ha dettoAngela Merkel, in una dichiarazione dopo la bocciatura della Brexit.
La Germania si prepara ad ogni possibile conseguenza. “Cerchiamo di trovare una soluzione ordinata, ma siamo anche preparati all’opzione che una tale soluzione ordinata non ci sia“, ha aggiunto Merkel annunciando una riunione ad hoc del parlamento tedesco.
Brexit, Tajani: “Pensare ai cittadini Ue in Gran Bretagna”
Dopo la bocciatura dell’accordo sulla Brexit, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, esprime le sue perplessità. “Per il Parlamento europeo – ha detto Tajani – la priorità è la tutela dei diritti dei cittadini europei che vivono in Gran Bretagna in caso di una ‘hard Brexit’, ovvero l’uscita del Paese dall’Ue senza un accordo con Bruxelles”.
Il presidente si è anche detto convinto che l’accordo tra la premier britannica May e la Ue, bocciato dalla Camera dei Comuni, non si potrà cambiare.
La Camera dei Comuni ha bocciato l’accordo sulla Brexit con 432 voti contrari e 202 a favore. Una “sconfitta devastante”, come l’ha definita il leader laburista Jeremy Corbin, che rischia a questo punto di compromettere irrimediabilmente l’architettura complessiva dell’addio all’Ue da parte del Regno Unito. A pesare sulla bocciatura dell’accordo sono stati i 118 voti contrari dei deputati conservatori in aperto contrasto con le politiche della premier May.