Il governo di Theresa May è salvo, la Camera dei Comuni ha infatti respinto la mozione di sfiducia con 325 voti contro 306 presentata dal leader laburista Jeremy Corbyn. La pesante sconfitta di ieri sull’accordo sulla Brexit, di conseguenza, non sembra in grado di alterare gli equilibri all’interno del Parlamento inglese.
La May ha aperto a un incontro faccia a faccia con Jeremy Corbyn, finora negato. “Il Parlamento – ha detto la premier – “ha confermato la fiducia nel governo, ora bisogna attuare la Brexit perché il Paese continui ad aver fiducia nel Parlamento.
Il leader dell’opposizione si è detto disposto a incontrare Theresa May sul dossier Brexit, ma ha chiesto alla premier Tory di “togliere dal tavolo” qualunque ipotesi di divorzio no deal dall’Ue. Anche il capogruppo degli indipendentisti scozzesi dell’Snp, Ian Blackford, ha detto sì a un confronto “costruttivo” con May, pur ribadendo la differenza delle posizioni.
Eppure, secondo Corbyn, “il voto di ieri sulla Brexit dimostra che il governo di Theresa May non ha una maggioranza sulla questione più vitale che è di fronte al Regno Unito e non è in grado di controllare la Camera dei Comuni”. “Il governo ha fallito, restituisca la parola al Paese”, ha aggiunto il laburista sollecitando elezioni anticipate.
Theresa May dal canto suo ha chiesto ai Comuni di respingere la mozione: “Le elezioni – ha detto la premier Tory replicando a Jeremy Corbyn – non sono nell’interesse nazionale: porterebbero divisione mentre il Paese ha bisogno di unità, incertezza quando servono certezze e un ulteriore rinvio mentre il popolo britannico vuole guardare avanti”.