Odio, disprezzo, bullismo. A fare discutere questa volta è una campagna pubblicitaria lanciata da Zalando sulla propria pagina Facebook. Il post che ha scatenato la bufera raffigura tre donne curvy in intimo Calvin Klein.
Sono bastati pochi minuti per accendere un dibattito dai toni quanto mai offensivi. “Grasse”, “ciccione”, “fate schifo” sono stati i termini che si sono ripetuti nella valanga di commenti che ha sommerso le foto a tal punto da costringere Zalando ad oscurarli.
Da Zalando ci piace rappresentare e RISPETTARE la bellezza autentica e la diversità delle persone. Allo stesso modo, rispettiamo opinioni e gusti diversi dai nostri e il diritto di esprimerli.
Tuttavia, non accettiamo che la nostra pagina diventi un luogo per diffondere messaggi di odio, offesa o disprezzo: per questo motivo, siamo stati costretti ad oscurare alcuni commenti.
Questo il messaggio che campeggia nel post ripreso su Twitter anche da Vincenzo Maisto, noto come Signor Distruggere, il quale ha sottolineato come la maggior parte dei commenti provenisse da donne. Un dettaglio questo che fa riflettere su quanto l’idea di body shaming sia ancora radicata.
Se infatti l’arrivo in passerella di modelle dalle taglie più comode poteva far pensare a un’inversione di tendenza, è invece chiaro come lo stereotipo magro/giovane/bianco stenti a marginalizzarsi.
Sono tanti, d’altra parte, anche i brand del mondo fashion e beauty che si stanno approcciando a una nuova visione della donna capace di stare bene con il suo corpo. In molte delle nuove collezioni le taglie si fanno più calibrate e il make up adesso si adatta a qualsiasi tipo di incarnato.