Giornata decisiva per la Gran Bretagna. Il Parlamento di Londra è chiamato al voto sull’accordo con Bruxelles in merito alla Brexit. Momenti di alta tensione per il primo ministro Theresa May, che gioca tutte le carte fino all’ultimo, per evitare il peggio. “Abbiamo il dovere di attuare la Brexit o sarà catastrofico per la democrazia”, avverte la May di fronte ad una bocciatura che ormai appare inevitabile.
Gli scenari possibili vanno dal temuto “no deal” alla speranza di un nuovo accordo, ma non si escludono elezioni anticipate o un referendum bis.
Brexit, la lettera rassicuratrice dell’Ue
I presidenti della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, e del Consiglio europeo, Donald Tusk, hanno inviato una lettera al premier May sul “backstop“, ma questo non basta a rassicurare Londra. Il meccanismo,
contestatissimo a Belfast e a Westminster, garantirebbe un confine senza barriere fra Irlanda e Irlanda del Nord. Nella lettera, in cui si evoca il valore legale degli impegni presi con Bruxelles, si precisa che entrerà in vigore “solo se strettamente necessario” e comunque sarà “temporaneo”.
“Gli ulteriori chiarimenti e impegni sul backstop sono conformi alla lettera e allo spirito dell’accordo raggiunto sulla Brexit, ma rappresentano una rassicurazione aggiuntiva contro le paure sollevate da alcuni sono fuori posto”, ha scritto il premier Theresa May in un messaggio di risposta.
“È più probabile che non si attui la Brexit piuttosto che si attui senza un accordo”. Lo ha detto la premier May precisando che “non c’è mai stato un referendum che non sia stato onorato nel Regno Unito”.