Non solo le monetine della Fontana di Trevi, ma anche quelle lanciate nelle altre fontane della Capitale saranno messe a disposizione della Caritas. Lo ha assicurato il sindaco di Roma Virginia Raggi che ha così “ricomposto” un malinteso con l’ente caritatevole diocesano. “Il denaro raccolto nella Fontana di Trevi a Roma resterà alla Caritas diocesana. Anzi, anche le monete raccolte nelle altre fontane della Capitale saranno destinate all’organismo caritativo diocesano, per un totale approssimativo di 200.000 euro aggiuntivi”, ha assicurato all’Osservatore Romano la sindaca capitolina.
‘La Caritas e tutte le migliaia di persone assistite dai suoi operatori – aggiunge la Raggi – possono stare tranquille. Garantisco io, in prima persona, che non verrà mai meno il contributo di questa amministrazione. Per quanto riguarda le monetine, confermo che resteranno a disposizione delle attività caritatevoli dell’ente diocesano. Nessuno ha mai pensato di privare la Caritas di questi fondi. L’ente diocesano svolge un compito importante per tanti bisognosi e per la città di Roma che vuole continuare a es la capitale dell’accoglienza dei più deboli”.
Roma e la Caritas chiariscono sulle monetine
Il polverone era stato sollevato da un articolo di Avvenire che aveva fatto luce sulla destinazione delle monetine. Sostanzialmente spetterà all’Acea il compito della raccolta e della quantificazione delle monete, quindi “sottratto il compenso per questa attività” (circa duemila euro), i fondi saranno trasmessi alla Caritas diocesana. La Raggi ha così raggirato l’obbligo imposto dalla Ragioneria generale di far transitare l’importo delle monete nel bilancio comunale.
“Lo scorso dicembre – afferma Raggi – abbiamo approvato una memoria di Giunta che e’ stata mal interpretata. Si tratta di un atto amministrativo dovuto alla necessita’ di raccogliere e quantificare le monetine che i turisti lanciano, non solo nella fontana di Trevi ma anche in altre fontane monumentali di Roma. Un atto amministrativo che ha il fine di portare ordine e trasparenza. Ora, invece, i turisti e cittadini finalmente sapranno quanto viene raccolto e a chi viene destinato. E lo saprà anche la Caritas che potrà programmare più facilmente le proprie attività di beneficenza”.
Alla Caritas più soldi da Roma
La Caritas addirittura “avrà più fondi”. “Credo che le parrocchie rappresentino un baluardo importante per la tenuta del territorio. Spesso le parrocchie e i centri di volontariato rappresentano le frontiere all’interno della città, il luogo in cui ci si confronta e si cresce insieme. È evidente — aggiunge — che il terzo settore vada tutelato e incoraggiato. A Roma abbiamo lanciato un’idea innovativa. L’abbiamo chiamata ‘family sitter’: si tratta di un servizio, che spero di poter avviare a brevissimo, a sostegno delle giovani famiglie. L’idea è poter contribuire per l’assunzione di una persona che assista le madri lavoratrici nei primi mesi di vita dei bambini. Per tante donne è un sostegno importantissimo. La famiglia è la base della nostra società”.