Scoppia la polemica sulle monetine della Fontana di Trevi, che il Comune di Roma vorrebbe utilizzare per far cassa, togliendole alla gestione della Caritas. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Virginia Raggi, la quale si è detta “fiduciosa di trovare una soluzione”.
Ogni anno gli addetti dell’Acea raccolgono dalla Fontana di Trevi un tesoretto di circa 1-1,5 milioni di euro, frutto di una pratica ormai diventata tradizionale tra migliaia di romani e di turisti che lanciano monetine dentro alla fontana per buon auspicio. I capitale raccolto, per una convenzione stipulata nel 2011, è andato finora in beneficenza alla Caritas, che si è presa anche l’onere di contare le monetine. Adesso però la convenzione è scaduta e il Comune di Roma ha messo gli occhi su quel gruzzoletto.
Già lo scorso anno il Comune di Roma aveva affrontato, non senza polemiche, la questione delle monetine raccolte nella Fontana di Trevi e in quell’occasione aveva deciso di prorogare per un altro anno l’affidamento del tesoretto alla Caritas. Da aprile 2019 però le cose potrebbero cambiare.
Il dibattito è ancora molto acceso e sulla questione è intervenuto il sindaco Virginia Raggi, che ha deciso di seguire personalmente l’evolversi della vicenda e convocare una riunione per chiedere chiarimenti sul nuovo dispositivo amministrativo che dovrebbe subentrare da inizio aprile alla gestione diretta della Caritas delle monete in questione.
Ad ottobre 2017 una memoria di giunta si diceva di affidare la gestione delle monete al Comune per progetti benefici. Di recente un’altra memoria di giunta ha indicato in Acea “il soggetto da incaricare” per il prelievo delle monete e ha prospettato una nuova soluzione: “Il ricavato della raccolta dovrà essere destinato, al netto di quanto necessario alla copertura delle spese dell’addendum contrattuale con la società Acea, in misura prevalente al finanziamento di progetti sociali e per la restante parte alla manutenzione ordinaria del patrimonio culturale”. Tra le ipotesi che ad oggi sembrano prevalenti c’è quella di lasciare alla Caritas la gestione degli introiti da destinare a progetti sociali specifici.
La Caritas Diocesana di Roma è intervuta sui suoi social: “La decisione del Comune di Roma di modificare la procedura di affidamento per le monetine di Fontana di Trevi – finora utilizzate in progetti di solidarietà promossi dalla Caritas di Roma – con un iter amministrativo ancora non definito, a partire dal prossimo aprile, ha destato numerose prese di posizione che invitano la sindaca Raggi a modificare tale decisione. Giornalisti, politici, sacerdoti e tanti cittadini sono intervenuti sui social network. Ringraziamo tutti coloro che hanno espresso tale fiducia alla Caritas – agli oltre 5mila volontari e 300 operatori impegnati ogni giorno in 51 opere-segno (mense, ostelli, comunità alloggio, case famiglia, ambulatori medici, servizi domiciliari, centri di ascolto nelle carceri) e 145 centri di ascolto parrocchiali – e per il sostegno che continuerete a manifestare. Da parte nostra vi assicuriamo che l’impegno per la giustizia e la dignità di coloro che soffrono continuerà più deciso che mai, forte anche delle vostre bellissime parole. Grazie, il vostro sostegno ci rincuora”.