Il maxi decreto sul reddito di cittadinanza e la quota 100 slitta. I motivi ufficiali vengono fatti risalire ad alcuni impegni istituzionali dei ministri, ma sul tema sono ormai più che note le divisioni del governo e i dubbi della Ragioneria di Stato. Dal 10 gennaio, quindi, il cdm potrebbe tenersi non prima di venerdì 18.
Senza i fondi ai disabili “non votiamo”, aveva avvisato Salvini dopo aver visto l’ultima versione del testo. “I soldi per gli invalidi ci sono, l’ho detto anche a Salvini – ha poi replicato il collega Di Maio – i 260mila invalidi che percepiscono un trattamento avranno accesso al programma del reddito di cittadinanza senza doversi riqualificare per il lavoro e avranno una pensione a 780 euro se sono da soli, mentre se stanno in un nucleo familiare il nucleo avrà 1300 euro e chi è in famiglia, per esempio la mamma, avrà la possibilità di stargli vicino senza dover cercare un lavoro”.
Scotta intanto anche il nodo del Tfr degli statali che andrebbe trattenuto fino al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento. “Il ministro ancora una volta, in questo caso a distanza di meno di 24 ore, smentisce sé stesso dichiarando apertamente che si metteranno le mani nelle tasche dei lavoratori pubblici“, attacca la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commentando le parole della titolare della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che a differenza di quanto affermato martedì ha sostenuto che solo una parte degli interessi per avere subito la buonuscita sarà a carico dello Stato.