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Migranti, accordo al Governo ma Malta attacca Salvini: “False accuse”

Il Governo ha trovato la quadra sulla questione dei migranti, dopo gli scontri tra il premier Conte e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Non lascio niente a metà e non voglio far saltare nessun governo”, ha detto Salvini in un’intervista a Rtl. “Il governo sta bene. Abbiamo fatto tanto in sei mesi e i due partiti al governo hanno il 60% della fiducia degli italiani, caso più unico che raro”, ha aggiunto il vicepremier.

Malta attacca Salvini: “False accuse, siamo sdegnati”

“Il governo di Malta esprime sdegno e sorpresa per le false accuse del ministro Salvini” e “invita il governo italiano a rivedere i suoi dati e astenersi dal ripeterle in futuro”. Si legge in una nota dell’esecutivo di La Valletta, in risposta alle affermazioni di Salvini su “presunti impegni di ridistribuzione volontaria non rispettati da parte degli stati dell’Ue”, tra cui Malta. Il ministro dell’Interno aveva detto ieri che “i Paesi europei si erano impegnati a prendere 650 migranti sbarcati in Italia, ma solo 150 sono stati effettivamente redistribuiti”.

Migranti, trovato l’accordo. Salvini: “Il Governo sta bene”

I migranti da 19 giorni in mare a bordo delle navi Sea Watch e Sea Eye hanno finalmente toccato la terra ferma. Il primo sbarco è avvenuto a Malta e l’Italia ne accoglierà “poco più di dieci” tra bambini e genitori. I migranti saranno affidati alla Chiesa Valdese “senza oneri per lo Stato”. Così il premier Conte ottiene l’ok da Matteo Salvini all’intesa da lui siglata con l’Unione Europea.

Il percorso non è stato semplice. Nella tarda serata di ieri, Palazzo Chigi ha ospitato un vertice tra Conte, Salvini e Luigi Di Maio per definire gli accordi sulla gestione dei migranti, dopo un lungo scontro a distanza tra il Governo e il ministro dell’Interno. L’incontro rischiava di saltare “per questioni di orario”, dal momento che Salvini è rientrato alle 21 dalla Polonia, alle 23 invece è iniziato un colloquio durato un’ora e mezza. L’intesa è stata siglata a notte fonda.

Sono state tante le tensioni al Governo negli ultimi giorni. Gli accordi siglati da Conte con l’Europa a favore dell’attracco e dell’accoglienza dei migranti ha scavalcato il ministro dell’Interno, Salvini, sempre fermo nella sua posizione di tenere i “porti chiusi”. I patti con l’Europa non si possono ignorare ma fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che Salvini ci tiene a precisare che è lui a decidere la linea sull’immigrazione. Lo ribadisce infatti per tutta la giornata e durante lo stesso incontro con Conte e Di Maio, scrive su Twitter: “Io non mollo“.

Al termine del colloquio di Palazzo Chigi, fonti della Lega fanno sapere che il loro leader è “molto soddisfatto” dal momento che
il governo è compatto sulla linea rigorosa, porti chiusi, lotta agli scafisti e alle ong” . La prossima volta però “meglio incontrarsi prima che dopo”, dice Salvini a Conte e Di Maio, che lo hanno spiazzato con una fuga in avanti voluta dal M5s anche per tranquillizzare l’ala più a sinistra del M5S.

Per far fronte all’inevitabile arrivo di nuovi migranti, Conte e Di Maio siglano con Salvini un accordo che si muove su due binari. Per prima cosa, gli italiani non dovranno subire alcuna spesa per l’accoglienza e da qui l’aiuto della Chiesa Valdese; in secondo luogo si premerà perché sette paesi in Europa, a partire dalla Germania, accolgano 200 migranti sbarcati lo scorso anno in Italia, nel rispetto degli accordi presi. Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere infatti che Conte chiederà un incontro con il commissario europeo Avramopoulos.

Le questioni ancora aperte: Tav, reddito di cittadinanza, quota 100

Conte, Di Maio e Salvini torneranno ad incontrarsi, i temi sul tavolo e i nodi da sciogliere sono ancora tanti: dalla Tav, sulla quale si continua a parlare nonostante la negativa analisi costi-benefici, al decreto su reddito di cittadinanza e pensioni.

Secondo fonti di Governo, l’analisi della commissione di esperti istituita dal ministero sulla questione Tav sembra orientata a bocciare l’opera ma diversi ministri, soprattutto dalla Lega, pressano per un supplemento di riflessione. La bocciatura, spiegano, rischierebbe inoltre di provocare la ‘ritorsione’ dei francesi su Fincantieri.

In quanto al decreto su reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni, Di Maio ha precisato che non riesce a chiudere in breve
perché “la Ragioneria dello Stato deve ancora lavorare” . La questione quindi rischia di essere rinviata alla prossima settimana, nonostante il M5S prema per varare le misure in Cdm già venerdì.

Rimane aperto ancora in nodo Consob. Di Maio infatti continua ad insistere sul nome di Marcello Minenna, nonostante le resistenze della Lega.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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