Il piano di concordato proposto dall’Atac, la municipalizzata dei trasporti di Roma, è stato approvato dai creditori. Si tratta ovviamente di un passaggio fondamentale per il salvataggio dell’azienda, anche se la parola passa adesso al Tribunale fallimentare che dovrà confermare o meno il voto dei creditori con una sentenza di omologa.
L’Atac intravede la luce, il piano di rilancio
L’azienda è gravata da un miliardo e quattrocento milioni di euro di debiti. Il piano quest’estate ha incassato l’ok del Tribunale Fallimentare dopo essere stato integrato da una serie di chiarimenti richiesti in precedenza dallo stesso Tribunale. Ora lo stesso documento è stato sottoposto per l‘approvazione a circa 1.200 creditori cosiddetti ‘chirografari’ (tra cui, le banche, la Regione Lazio, Trenitalia, Cotral).
Il Campidoglio, che ha un credito di circa 500 milioni. sarà l’ultimo ad essere ripagato e non ha votato. Come pure non hanno votato i cosiddetti creditori privilegiati. Per rilanciare però un’azienda ormai nota per i ritardi nei servizi e per i bus che, periodicamente, vanno in fiamme, servirà un massiccio intervento nella manutenzione delle infrastrutture e una grossa iniezione di nuovi mezzi. Quest’anno si prevede l’arrivo di 227 nuovi bus (nell’ambito del pacchetto acquistato attraverso la piattaforma Consip) e l’entrata in funzione di due nuove linee elettriche di minibus nel centro storico.