Inizia con un sacrificio di sangue il nuovo anno alle Isole Faroe, in Danimarca. Uomini armati di uncini, coltelli e qualsiasi strumento di tortura hanno atteso il branco pilota di circa 70 balene per poi farne strage. La prima Grindadrap, la tradizionale caccia ai cetacei, è avvenuta nelle acque di Suðuroy, la più meridionale delle Isole Faroe, mentre in tutto il mondo si festeggiava l’arrivo del 2019.
La strage di balene nelle Isole Faroe: un gioco al massacro
A raccontare l’accaduto il giornale locale Dagur.fo e l’organizzazione ambientalista senza scopo di lucro Sea Shepherd, che da anni lotta per porre fine alle mattanze dell’arcipelago danese. Vittima dell’ultimo attacco, un branco di circa 70 cetacei che è finito nel mirino di una piccola flotta di 12-14 imbarcazioni. Le balene, spinte verso la baia dalla paura, hanno trovato la morte per mano di uomini armati e pronti ad uccidere.
Quello che aspetta le balene nella trappola della Grindadrap è una fine atroce causata dalla recisione del midollo spinale. Una morte che non arriva subito e che spesso è preceduta da attimi di lenta agonia. La prima mattanza inaugura un anno di caccia e respinge la proposta di Sea Sheperd che aveva offerto alle Isole Faroe un milione di euro da impiegare in progetti di conservazione e tutela delle balene.
The people of Denmark’s Faroe Islands have rung in the new year by killing pilot whales: https://t.co/azNLF1AIqo
— Sea Shepherd (@seashepherd) 1 gennaio 2019