Uno spazio restituito alla città che sia capace di presentare e illustrare, anche in chiave turistica, le molteplici iniziative culturali di Palermo. Ha riaperto le porte questo pomeriggio, dopo oltre trent’anni, l’Oratorio Quaroni, un luogo abbandonato all’incuria del tempo che ritorna a splendere nella sua nuova veste di infopoint.
Antica parrocchia dei gerosolimitani, l’Oratorio fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. A guardare a quel luogo con interesse fu il Cardinale Pappalardo che individuò nell’architetto Ludovico Quaroni la figura adatta per ripensare lo spazio originario in un’ottica contemporanea.
Grazie all’impegno di Padre Giuseppe Bucaro, Direttore dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Palermo in collaborazione con il Dipartimento dei Beni Culturali della Regione Siciliana e il Centro per il Restauro e la Fondazione Federico II, l’Oratorio ha superato macchinosi processi burocratici per una pubblica riqualificazione.
L’Oratorio Quaroni inaugura con un piccolo assaggio della mostra “ROSALIA eris in peste patrona”, in esposizione fino al 5 maggio presso la Sala Duca di Montalto a Palazzo Reale. “Palazzo Quaroni ospita di fatto una testimonianza della mostra che nasce da un progetto comune tra la Fondazione Federico II, Arcivescovado e Beni Culturali”, spiega Patrizia Monterosso, direttore della Fondazione Federico II che “a 99 giorni dall’allestimento della mostra – sottolinea – ha registrato quasi 100mila visitatori. Un risultato importante che tira le somme dell’anno di Palermo Città Capitale della Cultura, in cui viene rievocata in maniera abile – conclude Monterosso – attraverso la testimonianza e l’arte dei grandi della pittura l’arte attorno alla Santa Patrona di Palermo“.
“Questo sarà un luogo in cui la Diocesi di Palermo potrà comunicare con la città tutti gli eventi ed accompagnare anche chi arriva a Palermo ad essere introdotto negli eventi culturali”, dichiara l’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. “Da questo punto di vista prendersi cura di una città che resta senza dubbio un contenitore di ricchezza culturale e artistica che deve essere condiviso con quanti guardano a Palermo con grande speranza”, conclude.