“Bisogna fare fronte per evitare il pericolo. Il populismo illude”, Lo ha detto il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché nel corso della conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, a Palermo, per gli auguri di Natale ai giornalisti. “Sono pericolosi e i voti li prendono perché c’è la disperazione”, ha aggiunto.
“La maggioranza non c’è. Ma mi preoccupa un fatto istituzionale”, ha continuato Micciché. “Il governo deve fare delle proposte perché siano votate.Ma io chiedo: ha ancora senso il numero legale? In un parlamento senza maggioranza, se l’opposizione volesse si chiuderebbe l’Assemblea. Ecco perché il primo giorno feci la forzatura, per provocare un dibattito”.
Il presidente dell’Ars auspica qualche modifica alla legge, per consentire alla maggioranza di governare per bene. “Probabilmente – ha spiegato Gianfranco Miccichè – qualche modifica va fatta alla legge. O si consente a chi vince di avere una maggioranza che almeno ti consenta di avere il numero legale, oppure avremo problemi. La legge è nata quando c’erano due schieramenti. In presenza di tre poli va dato un premio di maggioranza”.
Miccichè ha poi attaccato il populismo per la sua pericolosità. “Dove vado? – ha detto il presidente dell’Ars rispondendo ad una domanda – Io credo che in questo momento nessuno lo sa in politica”. Quello che conta, secondo Miccichè, è mettere da parte le divergenze e riuscire a fare fronte comune per combattere il populismo dilagante. “Qualcosa sta cambiando. Motivi di grandi contrasti con Luca Orlando io non ne ho. E siccome c’è un momento secondo me pericoloso bisogna fare fronte per evitare il pericolo. Perché pericoloso? Lo dico chiaramente. L’illusione del reddito di cittadinanza, avverto tutti: è falso, non riceverete niente. Il populismo è questo. Eravate tutti felici che ci tagliavano i vitalizi, vedrete che questi signori la pensione la taglieranno a tutti. Odiano la ricchezza, faranno la patrimoniale e colpiranno i proprietari di casa. Sono pericolosi e i voti li prendono perché c’è la disperazione. Ma io dico a tutti i ragazzi siciliani: ma veramente credete che possano darvi ottocento euro per stare a casa?”.
“In Italia – ha detto Micciché – qualsiasi cosa si fa, si fa in funzione della demagogia. Però voglio dire che quest’anno l’Assemblea regionale è costata quattro milioni in meno” e ha anche annunciato che oggi il Consiglio affronterà il nuovo bilancio in vista di un ulteriore risparmio da un milione e mezzo. Il presidente ha anche ricordato che l’Ars è l’unica istituzione che mantiene i limiti agli stipendi dei dipendenti, consentendo di devolvere le cifre risparmiate verso opere di interesse sociale. “Ieri abbiamo consegnato dei soldi a Biagio Conte, 85mila euro – ha raccontato Miccichè -, e io ho specificato che sono i soldi dei dipendenti che hanno fatto un sacrificio a favore della collettività”.
Soddisfatto del lavoro portato avanti nell’ultimo anno, nonostante le difficoltà e i rallentamenti dovuti spesso al lascito della precedente gestione. “Io sono contento di quest’anno – ha precisato Gianfranco Miccichè -. Da un punto di vista parlamentare è stato difficile. L’anno prossimo sarà meno difficile? C’è chi sta lavorando per renderlo più difficile, non io”. Pertanto “lavoriamo per rendere più facile a questo governo un percorso per ottenere i risultati. C’è chi dice che questo governo è lento ma quello che è stato lasciato dalla precedente gestione erano disastri cosmici. Questa non è la coalizione del repulisti. Oggi in tantissimi posti ci sono le persone nominate da Crocetta. Io credo che le persone vadano valutate per la loro bravura”.
Un pensiero va anche ai giornali, che spesso non riescono ad andare avanti. “Abbiamo pensato che dobbiamo dare una mano ai giornali, che sono in forte difficoltà – ha detto il presidente dell’Ars -. Studieremo, non so ancora bene come, delle misure per aiutare i giornali cartacei”.
In merito alla Finanziaria, Micciché ha detto al presidente della Regione, Nello Musumeci, che se si potesse approvare entro il 10 gennaio si eviterebbe esercizio provvisorio.