Il tema dell’ecotassa spacca nuovamente il governo, chiamato ora più che mai ad una ritrovata compattezza in vista del voto sulla Manovra. Ed è per questo che il vicepremier Matteo Salvini prova a stemperare le tensioni: “Leggo qualche giornale e sorrido: ma quanto dà fastidio alla vecchia politica e ai vecchi potenti che ci sia un governo nuovo, che finalmente si interessa degli Italiani e non dei poteri forti? Ci vorrebbero mandare a casa domani mattina, ma rimarranno delusi. Noi andiamo avanti per difendere diritto al lavoro e alla pensione, alla sicurezza e alla salute: col sostegno del Popolo, nulla è impossibile”.
Ma non tutti nel Carroccio sembrano essere disposti a tendere la mano agli alleati. È il caso, ad esempio, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giorgetti, che ieri aveva dichiarato di vedere sul reddito di cittadinanza “il pericolo che possa alimentare il lavoro nero”. Di Maio ha quindi replicato: “Io il contratto l’ho firmato con Salvini e nel contratto c’è il reddito di cittadinanza, ci sono le pensioni minime più alte, gli aiuti ai lavoratori, abbiamo limitato i contratti precari: noi dobbiamo andare avanti in questa direzione perché se ricostituiamo lo Stato sociale aiutiamo le persone in difficoltà riparte la domanda interna e ne gioverà tutta l’economia”.
Manovra, l’ecotassa divide Lega e M5S
Ma la Lega sembra intenzionata a fare sul serio e con un emendamento alla manovra firmato dal capogruppo in Senato Massimiliano Romeo, punta a cancellare l’intero pacchetto di norme approvato alla Camera: l’intenzione è quindi di eliminare l’ecotassa sulle auto più inquinanti ma anche gli incentivi per i veicoli ecologici. La proposta è stata presentata in commissione Bilancio a Palazzo Madama.
Ecco quindi che arriva un ennesimo vertice convocato per domenica sera a Palazzo Chigi. Ci saranno il premier Giuseppe Conte, i due vicepremier, il ministro del Tesoro Giovanni Tria, il ministro per il Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro e i sottosegretari che in Parlamento seguono la manovra. “La Lega – dice il sottosegretario allo Sviluppo economico ed esponente cinquestelle Davide Crippa – deve fare pace con se stessa”. Ma il leader della Lega non ne vuole sapere di ulteriori concessioni e limature a quota 100.