“Se potessi fermare il tempo lo farei per te amico mio“. Comincia così la lettera dedicata ad Antonio Megalizzi dai suoi amici e affissa davanti alla porta di casa dove il giornalista italiano morto nell’attentato di Strasburgo, vive con i genitori, in via Centa, a Trento.
“Se potessi fermare il tempo lo farei per te amico mio, perché i tuoi momenti più belli regalassero ancora ai tuoi giorni una gioia sempre viva – si legge – Se potessi prendere un arcobaleno lo farei proprio per te. E condividerei con te la sua bellezza, nei giorni in cui tu fossi malinconico.
Se potessi costruire una montagna, potresti considerarla di tua piena proprietà; un posto dove trovare serenità, un posto dove stare da soli e condividere i sorrisi e le lacrime della vita.
Se potessi prendere i tuoi problemi li lancerei nel mare e farei in modo che si sciolgano come il sale.
Ma adesso sto trovando tutte queste cose improponibili per me, non posso fermare il tempo, costruire una montagna, o prendere un arcobaleno luminoso da regalarti. Ma lasciami essere ciò che so essere di più: semplicemente un amico”.