Time Magazine ha scelto la sua copertina dedicata alla “Persona dell’anno” 2018. Il settimanale newyorkese ha dedicato il particolare riconoscimento a quelli che definisce ‘I guardiani’ impegnati nella ‘guerra della verità’, i giornalisti, custodi della vera informazione con qualcosa in comune: essere vittime del proprio lavoro.
Tra loro, Jamal Khashoggi, le cinque vittime della sparatoria nella redazione della Capital Gazette, ad Annapolis, in Maryland lo scorso 28 giugno, e altri tre giornalisti: la filippina Maria Ressa e i due reporter della Reuters arrestati in Myanmar, Wa Lone e Kyaw Soe Oo. Il direttore del magazine Edward Felsenthal ha sottolineato che i giornalisti uccisi nel 2018 sono stati 52. Il riconoscimento va a quei professionisti che “hanno pagato un prezzo terribile”, ha aggiunto.
“Studiando le scelte per il 2018 ci è apparso chiaramente che la manipolazione e l’abuso della verità sono stati il comune denominatore di tante delle più grandi storie dell’anno”, ha detto Felsenthal. I “Guardiani” hanno battuto Donald Trump, in corsa per la seconda volta dopo il 2016 e secondo classificato. Al terzo posto il procuratore speciale Robert Mueller: a giudizio di Felsenthal “quest’anno era troppo presto, ma per come stanno andando le cose potrebbe toccare a Mueller la copertina della Persona dell’Anno 2019”.
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