Al via lo sgombero di un altro stabile a Roma. Si tratta dell’ex fabbrica di penicillina su via Tiburtina. Chiuso il tratto in direzione del Grande raccordo anulare davanti all’edificio dove stanno entrando decine di agenti. Sul posto numerosi blindati delle forze dell’ordine e pattuglie della polizia locale per la viabilità. Il traffico in zona è congestionato.
Roma, al via lo sgombero di un altro stabile: proteste
Nell’edificio vivevano circa 400 persone, comprese famiglie di italiani, che negli ultimi giorni si sono allontanate. Al momento dello sgombero all’interno sono state trovate circa 40 persone, per le quali sono in corso le operazioni di identificazione. L’edificio, abbandonato da anni, era una delle occupazioni storiche della città. “Sono andati via tutti nei giorni scorsi – racconta un ragazzo senegalese – anche io ho dormito stanotte in strada”. Stamattina all’alba su via Tiburtina c’erano diversi migranti che camminavano spingendo dei trolley.
“Era orribile vivere in questo posto – racconta Diop, uno dei senegalesi sgomberati -. Spesso le liti finivano in accoltellamenti”. “Vivevo qui da 6 mesi – ha aggiunto il ragazzo -. Sono in Italia e ho regolare permesso di soggiorno. Anni fa ho anche salvato un uomo in metro. Nel 2008 a Piramide l’ho visto sui binari e mi sono lanciato per salvarlo. In Italia c’è un clima di razzismo, non siamo cattivi, non possono generalizzare. C’è chi scappa dalla guerra, chiediamo di avere una sistemazione e un’opportunità”.
Di fronte allo sgombero non mancano le proteste. “Qui c’è troppo degrado perciò oggi non verranno né Raggi né Salvini”, dicono alcuni abitanti di San Basilio che stanno assistendo allo sgombero. Un gruppetto di residenti di San Basilio si è prodigato in applausi ironici e insulti verso le forze dell’ordine al momento del loro ingresso nello stabile.
“Bravi, un altro show – ha detto una donna – lì dentro ormai non c’è più nessuno”. “Ora sono cani sciolti – ha detto un’altra abitante – Prima almeno stavano lì dentro. Devono trovare un altro posto dove farli andare”.
Anche il segretario romano del Pd, Andrea Casu, è stato contestato da un gruppo di migranti e militanti di Potere al Popolo, quando si è avvicinato agli sgomberati che stavano effettuando un sit-in spontaneo nei pressi dello stabile. “Vergogna”, gli avrebbero urlato, “avete governato per anni”, “siete responsabili di questa situazione”, “devi andare via”. Casu è stato fatto allontanare.
I manifestanti del sit- in spontaneo hanno esposto uno striscione con la scritta: “Conversione ex penicillina. 1000 case popolari”. Accesi anche alcuni fumogeni.