L’Italia continuerà ad impegnarsi sul fronte dei diritti umani. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dei 70 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani. Papa Francesco, invece, sottolinea l’enorme divario tra ricchi e poveri e si chiede se davvero l’uguaglianza sia applicata ad ogni corcostanza.
“Il riconoscimento a livello globale che tutti gli esseri umani nascono liberi e godono di inalienabili e uguali diritti rappresenta oggi un principio che precede gli stessi ordinamenti statali – ha spiegato il presidente della Repubblica -. Il rispetto della dignità della persona non è, infatti, dovere esclusivo degli Stati, bensì un obbligo che interpella la coscienza di ciascuno. Tutti sono chiamati a darne quotidiana e concreta testimonianza“.
Il Capo dello Stato conferma che “l’Italia continuerà a impegnarsi” sul fronte dei diritti umani. E ancora: “Con questo mandato assumiamo una grande responsabilità: la promozione dei diritti umani nel mondo costituisce non solo un imperativo etico e morale ma è strumento necessario per prevenire i conflitti, costruire società stabili e inclusive e, quindi, promuovere in modo sostenibile la pace, la sicurezza e lo sviluppo”.
“Mentre una parte dell’umanità vive nell’opulenza, un’altra parte vede la propria dignità disprezzata o calpestata e i suoi diritti fondamentali ignorati o violati”, ha affermato Papa Francesco nel messaggio ai partecipanti alla conferenza internazionale sui diritti umani. Il Santo Padre sottolinea l’esistenza di “numerose contraddizioni che inducono a chiederci se davvero l’eguale dignità di tutti gli esseri umani sia riconosciuta in ogni circostanza”.