Decreto fiscale, ecco tutte le novità

di Rosanna Pasta

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Decreto fiscale, ecco tutte le novità

| giovedì 29 Novembre 2018 - 11:58

Il decreto fiscale collegato alla Manovra ha ottenuto l’approvazione in Senato. Questo passaggio porta con sé importanti novità sia sulle norme vigenti che su quelle cancellate. Tra le misure inserite nel decreto, il bonus bebè, la rottamazione ter, la tassa sul money transfer e gli aiuti economici per famiglie e territori devastati dal maltempo. Dopo l’approvazione in Senato, il decreto legge passa ora alla Camera, per la seconda lettura.

Decreto fiscale, ecco tutte le novità

Rottamazione ter spalmata in 18 rate. Coloro che aderiscono alla rottamazione ter potranno saldare il loro debito con il fisco spalmando in 18 rate, nell’arco di 5 anni, l’importo dovuto. Ogni anno sono previste 4 rate – con 5 giorni di “tolleranza” – ciascuna pari al 10% dell’importo dovuto. La prima rata dovrà essere versata entro il 31 luglio 2019, la seconda entro il 30 novembre, la terza entro il 29 febbraio e la quarta entro il 31 maggio.

Bonus bebè prorogato di un anno. Il bonus bebè durerà un anno e l’importo sarà di 960 euro, che diventano 1.152 dal secondo figlio, con un aumento del 20% dell’importo. L’assegno di 80 euro al mese “è riconosciuto per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2019”. Si stima che l’operazione costerà 440 milioni.

Liti pendenti più convenienti. Maggiori sconti per coloro che hanno una lite pendente con il fisco e vogliono chiudere il debito. Coloro che hanno vinto in primo grado avranno uno sconto del 60% – rispetto al precedente 50% – sull’importo dovuto. In breve basterà pagare il 40%, senza interessi né sanzioni.

Ritenuta dell’1,5% sui money transfer, cioè i trasferimenti in denaro dall’Italia al di fuori dell’Unione europea. L’imposta non potrà essere inferiore a 10 euro.

Mezzo miliardo per le zone colpite dal maltempo nel 2018. È stato istituito un fondo iniziale di 474,6 milioni di euro per l’anno 2019 e 50 milioni per il 2020 – per un totale di 524,6 milioni nel biennio – a favore della ricostruzione di case, strade e territori a verde distrutti dal maltempo.  

Stop alla fatturazione elettronica. Sarà attiva dal primo gennaio 2019 la fatturazione elettronica ma non per medici e farmacie e associazioni sportive dilettantistiche che non superano i 65.000 euro di entrate nell’anno. Sono infatti esentati dall’obbligo di utilizzare il nuovo strumento, per il periodo d’imposta 2019, “i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria”. 

Commissario straordinario per Campione d’Italia. Previsto un commissario straordinario – da nominare entro 30 giorni dalla data di conversione del decreto legge – per la gestione della casa da gioco del comune Campione d’Italia. Tale commissario dovrà “valutare la sussistenza delle condizioni per l’individuazione di un nuovo soggetto giuridico per la gestione” del casinò.

Riduzione delle imposte sulle sigarette elettroniche, che passano dal 50% al 5%.

Coloro che hanno sbagliato a compilare la dichiarazione dei redditi potranno risolvere il problema versando 200 euro per ogni periodo d’imposta dal 2013 al 2017.

Saranno concesse lotterie per finanziare enti del terzo settore, per sollecitare donazioni di importo non inferiore a euro 500.

Scende la soglia dell’interpello. La soglia di accesso all’interpello passa da 30 milioni a 20 milioni. Questo consentirà a più persone di presentare l’istanza all’amministrazione finanziaria per avere una valutazione preventiva.

Sarà concesso il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) per chi aderisce alla rottamazione.

Prevista una multa del 10% per gli assegni senza clausola di trasferibilità.

Alcune misure previste non hanno superato l’esame della commissione Finanze in Aula. È il caso, per esempio, del condono tombale, eliminato durante il passaggio del decreto al Senato. Inizialmente annunciate, poi emendate e infine ritirate sono le norme che avrebbe esteso le sanatorie ai tributi locali, quelle anti spread per le banche di credito cooperativo e sulle concessionarie autostradali ‘scadute’, che avrebbero dovuto continuare ad occuparsi della manutenzione stradale fino al rinnovo dei contratti.

 

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