Cerano proprio tutti, oggi, per l’ultimo saluto al maestro del cinema Bernardo Bertolucci, nella camera ardente allestita nella sala della Promoteca in Campidoglio. Accanto alla bara aperta, con le corone del presidente della Regione Lazio e del sindaco di Roma ci sono gli amici e i familiari del regista. I suoi amici d’infanzia, i compagni del primo Scientifico Avogadro di Roma,Vittorio Storaro, vincitore di tre premi Oscar per la fotografia, Walter Veltroni, Ignazio Oliva, il vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo, Piergiorgio Bellocchio, sono stati fra i primi a rendere omaggio al regista, scomparso ieri a 77 anni nella sua casa romana a Trastevere.
“Sono qua per rispettare un grande artista e un grande amico. Quando si perdono delle personalità e degli artisti come Pier Paolo Pasolini, Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, diventiamo volenti o nolenti tutti più poveri. Questo bisogna che i giovani lo sappiano”, ha detto con la voce rotta dall’emozione Stefania Sandrelli arrivando alla camera ardente.
“I ricordi sono tanti, per me è stato un grandissimo privilegio poter fare tanti film con lui – ha aggiunto la Sandrelli – Ci siamo conosciuti quasi da bambini, è stata una lunga collaborazione e una lunghissima amicizia”. Bertolucci è stato per lei “un amico paterno, anche se lui aveva una personalità più filiale che paterna, ma è stato così con me. Mi ha teso una mano e abbiamo fatto un percorso in avanti insieme”. Si sono sentiti l’ultima volta “qualche qualche mese fa, dopo l’estate. Era stato molto male, ha chiamato e ci siamo salutati”. Tra gli altri, sono arrivati Francesco Rutelli, Maria Sole Tognazzi, Regina Orioli, Marina Cicogna, Amedeo Pagani.
“Avevo parlato con Bernardo per telefono pochi mesi fa – ha detto anche Paolo Taviani – e lui mi aveva detto che era desideroso di fare un nuovo film, da girare in tre stanze. Voleva fosse un film gioioso. Non gli è stato concesso di farlo, ma credo sarebbe felice di vedere come non solo l’Italia ma il mondo intero stiano parlando di lui e del suo grande cinema”. Per rendere omaggio al regista è arrivato anche Citto Maselli.
Bernardo Bertolucci “anche stando lontano dalla cronaca, dal momento, è sempre riuscito a raccontare noi stessi. Il suo sguardo, il suo tocco, hanno fatto scuola e faranno sempre scuola. Poi era anche una persona straordinaria, molto generosa”. Lo ha detto Giuseppe Tornatore all’uscita della camera ardente. Secondo i critici proprio Tornatore, potrebbe essere l’unico in grado di realizzare il film a cui Bertolucci stava lavorando: “Non so, non credo di essere all’altezza di cogliere la sua specialità stilistica” ha sottolineato il regista premio Oscar.
La camera ardente rimarrà aperta sino alle 19.