La procura di Pescara ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini su Rigopiano a 24 persone e una società. Sulla vicenda, nella quale perirono 29 persone a causa di una valanga che travolse il resort di Farindola (Pescara) il 18 gennaio 2017, hanno indagato i carabinieri forestali del Comando provinciale di Pescara, guidati dal tenente colonnello Anna Maria Angelozzi.
Tra le persone che rischiano il processo ci sono il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, il presidente della Provincia, Antonio Di Marco, il direttore del resort Bruno Di Tommaso – che è anche legale responsabile della società coinvolta – e vari funzionari pubblici. Indagato anche l’ex prefetto Francesco Provolo che avrebbe attivato in ritardo le procedure per liberare l’albergo.
I reati ipotizzati sono: disastro colposo, lesioni plurime colpose, omicidio plurimo colposo, falso ideologico, abuso edilizio, omissione d’atti d’ufficio, abuso in atti d’ufficio; si aggiungono vari reati ambientali. La Procura di Pescara chiederà l’archiviazione per i tre ex presidenti della Regione Luciano D’Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi. Archiviati, tra gli altri, gli assessori succedutisi alla Protezione civile e l’ex direttore generale della Regione Cristina Gerardis.